lunedì 31 maggio 2010

buongiorno, e vi presento momo

siamo tornati da un week end in campagna dai nonni, dove momo non ha voluto pappe, ha dormito malissimo, ma ci ha anche fatto struggere di tenerezza per tutte le cose che ha combinato.

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andarsene in giro con quel culetto a paperella e poi provare a fare qualche passo coi piedini nudi lo eccitava e impegnava seriamente.

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e poi gli animali, i cavalli, i cani, le galline, li chiamava con dei vigorosi ehi e tendeva le manine come a volerli toccare. strappava l'erba e con le ditine precise e paffute e la studiava con attenzione finché non gli scivolava dalle mani.

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insomma abbiamo avuto un gran daffare, incluso approfittare della bilancia dei nonni...

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e questo è momo:

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ho strappato al MaritoDiffidente il consenso per pubblicare qualche foto e ve lo presento!


aggiornamento settembre 2010
durante l'estate ho scoperto degli spiacevoli scopiazzamenti dei miei post su altri blog. più che commentare la pochezza d'animo di certa gente che copia interi post per riciclarne i sentimenti, non dico altro. però ho deciso di togliere queste foto che ritraggono momo in tutta la sua inconsapevole purezza.

domenica 30 maggio 2010

venerdì pomeriggio, una mamma da URL

venerdì pomeriggio c'era la presentazione di "una mamma da URL" di extramamma qui a roma.
mi aveva chiesto di partecipare e io mi ero subito prenotata per leggere qualche brano che di parlare mi vergognavo (poi qualche cazzata l'ho tirata fuori lo stesso, va be').
la fortuna ha voluto che il MaritoScamuffo fosse a casa con l'influenza così gli ho mollato momo e sono scappata via in macchina, con il libro sotto il braccio, un mazzetto di rose portafortuna per patrizia e un'emozione adolescenziale che mi faceva sorridere anche agli zulù che mi tagliavano la strada da destra.
sono arrivata un po' in ritardo e patrizia era già al tavolino dove ci eravamo date appuntamento. veramente una bella donna, raffinata. con lei silvia e piattins, scoppiettanti e allegre come il gatto e la volpe, che non vedevo da natale e avevo tanta voglia di rincontrare!
dovevamo utilizzare quell'oretta per fare il punto su quello che dovevamo dire, invece abbiamo chiacchierato alla grande e poi è arrivata anche natalia, che è una forza, e ancora chiacchiere e risate. nel frattempo annunciavano la presentazione di patrizia, che avvampava ogni volta.
le sei. avanti, ci tocca!
e lì ci siamo disposte come le quattro grazie (ah, erano tre? va be') a trincea. piattins ha fatto da moderatrice e ha esordito: noi siamo mammeblogger e siamo una potenza!
tutto il resto è stato velocissimo, abbiamo parlato del libro, dei blog e poi ci sono stati gli autografi di patrizia e... i saluti.
loro andavano a cena, ma io, come in tutte le occasioni mondane adolescenziali che si rispettino avevo il coprifuoco. e come quando ero adolescente davvero, il mio coprifuoco era di gran lunga precedente a quello degli altri. momo doveva andare a nanna e non ero sicura che senza di me...
ho salutato tutte, nel frattempo avevo conosciuto anche LGO, e sono scappata via.
in macchina sorridevo ancora, e sapete che cosa ho beccato appena uscita dal parcheggio: la colonna sonora del tempo delle mele.

comunque in un batter d'occhio sono ritornata cenerentola, la macchina è tornata zucca e momo si era addormentato con il babbo. mi sono morsa il labbro perché non arrivavo ai gomiti, volevo richiamare le ragazze e raggiungerle, ma per fortuna, dopo venti minuti momo si è risvegliato come al solito cercando me e soltanto me, rendendo utile il mio sacrificio.

ma la prossima volta...

martedì 25 maggio 2010

11 mesi

mio piccolo momo
poche righe questa sera, per fermare questa storia d'amore che prende il volo.
ho trovato una forma d'amore nuova, quella intrisa di tenerezza, di comprensione, di totalità, di rabbia, di fatica, di appartenenza, di devozione, di sacrificio, di cura. una forma d'amore che non è più soltanto il legame che mi teneva stretta a te, come riflesso della tua dipendenza, ma il legame tuo anche, e non soltanto come bisogno, necessità di nutrimento.
adesso è un amore reciproco, che cresce ogni giorno delle tue scoperte che chiedono conferma e del mio stupore che chiede accoglienza, delle tue conquiste e del mio orgoglio, delle tue espressioni che chiedono riflesso e della mia tenerezza che chiede sfogo.
sei veramente bello, amore mio.
stai crescendo che è difficile starti dietro. sei sempre più padrone e consapevole dei tuoi movimenti. cammini non appena trovi degli appoggi, ridi e giochi. chiedi quello che vuoi e non accetti distrazioni dai tuoi obbiettivi. sei intento a capire come funzionano le cose e continui a schiacciarti le dita nei cassetti, a dare capocciate finché non impari a dosare forza e direzione. non piangi in quelle occasioni, sembri fatto di gomma.
riconosci ormai tutte le persone della nostra famiglia, anche se non le vedi tutti i giorni e hai una curiosità sfrenata verso tutto quello che non conosci, bambini e animali.
in questi ultimi giorni mi hai regalato molte cose, ma voglio ricordarmi la gita al parco di lignano, dove per la prima volta ho provato il piacere di fare qualcosa con te, per te, che tu hai apprezzato davvero.
e poi mamma. è la tua prima parola. e io invece le ho perse tutte, perché l'emozione le ha risucchiate.
vorrei scriverti ancora, raccontarti come riempi le tue e le mie giornate, e soprattutto spiegarti il conflitto che sento dentro quando socchiudo gli occhi, la sera, e vorrei vederti più grande, sapere come mi parlerai, eppure vorrei fermare a lungo questa tua infanzia felice, e ancora vorrei tornare a tenerti con una sola mano come un animaletto.
vorrei lasciarti parole reali che ti raccontino il mistero e la meraviglia di come la tua vita sta prendendo forma sotto i miei occhi increduli e appassionati, ma non so se ne sono capace. allora arrotolo questa lettera in una bottiglia e la lascio nuotare verso il tuo futuro, magari il mare la renderà più esaustiva.

venerdì 14 maggio 2010

la prima settimana al nido

lunedì momo ha iniziato ad andare all'asilo nido.
dopo le vicissitudini degli ultimi mesi (leggi 15/18 risvegli a notte per un periodo prolungato), che mi avevano piegato fisicamente e l'assenza di possibili aiuti nella sfera familiare, a metà aprile siamo andati a visitare la struttura di questo nido e abbiamo parlato con alcune educatrici. momo ha anche "assaggiato" lo spazio. e, siccome dopo l'ondata di entusiasmo verso gli altri bambini, una volta lasciato libero per terra, ha iniziato anche a giocare con quello che c'era voltandomi completamente le spalle, mi sono sentita rassicurata del fatto che fosse arrivato il momento giusto. per quanto ormai fosse necessario per il bene comune della famiglia, avevo bisogno di capire che non gli stavo togliendo nulla, ma anzi, gli stavo regalando uno spazio nuovo in cui sperimentare cose diverse, relazioni con bambini e adulti differenti dalla sua famiglia e soprattutto la spinta verso una graduale autonomia. quindi ci siamo accordati per iniziare a maggio.
in realtà, per ragioni burocratiche abbiamo iniziato lunedì scorso, per l'appunto.
l'inserimento finora è stato molto lento e graduale. da un'ora con me presente lunedì, a due ore, oggi, con me a portata d'orecchio, pronta a intervenire (cosa accaduta una volta), ma solo su richiesta dell'educatrice.
momo sembra reagire bene. lo spazio gli piace. è ancora circospetto e in osservazione, con qualche momento di dispersione, ma mi fido molto del metodo della struttura (montessoriana) e sono certa che ascolteranno i suoi bisogni senza imporgli niente.
stamattina si era addormentato in macchina e dormiva ancora nonostante l'avessi preso in braccio e portato lì, io non sapevo cosa fare e la sua educatrice mi ha proposto di metterlo a dormire nel lettino. io ero un po' interdetta. poi uscendo sono stata proprio presa dall'ansia: e se si sveglia e non mi trova? si era addormentato in un posto e si sveglia in un altro. e se si spaventa? e se pensa che l'ho abbandonato? perché non mi fanno rimanere lì dentro, così se si sveglia lo prendo io. lo abbraccio e tutto è a posto.
mentre mi rincoglionivo con questi fantasmi autoprodotti sento piangere dalla finestra. era lui.
mi sono fiondata nell'ingresso e lì ho trovato l'educatrice e momo che mi venivano a chiamare.
in un attimo tutti i miei fantasmi gongolanti si sono fatti un balletto nella mia testa mentre abbracciavo e rassicuravo momo. poi, invece, la spiegazione.
momo si era svegliato. l'educatrice l'aveva trovato seduto sul lettino che si guardava intorno. non piangeva. l'aveva portato dagli altri bambini che facevano merenda e gli aveva offerto della frutta: ne aveva mangiato due cucchiaini, quando un altro bimbo era caduto e aveva cominciato a piangere. e solo allora, per empatia forse, momo aveva attaccato anche lui.
ecco, la cosa mi ha colpito molto. perché come in altre situazioni quello che penso è sempre troppo mio, troppo adulto, troppo altro, da quello che magari pensa e sente momo, che è un bambino, con un carattere suo, che io ancora devo imparare a conoscere. e ad accogliere per quello che è.
tiè mammacaia, prendi e porta a casa!

giovedì 13 maggio 2010

pappe, svezzamento e crisi mammesche

ieri siamo andati dal pediatra. nell'ultimo mese e mezzo momo non è cresciuto neanche mezzo centimetro. lui dice che gli mancano le proteine della carne.
e in verità la situazione dello svezzamento è veramente estenuante. siamo da un mese tornati indietro. la pappa di pranzo, quella in cui in genere integravo carne, pesce, uova o legumi, non la mangia più. ovviamente poi prende il mio latte, ma evidentemente non gli basta per sostenerlo nella crescita. merende non ne fa quasi mai, ogni tanto parte in quarta con gli yogurt, ma dura qualche giorno, poi serra la bocca e non se ne parla più. la frutta neanche col cannocchiale.
stamattina ho provato a dargli per la prima volta un biberon di latte coi biscotti per colazione. niente.
mangia solo la pappa serale che gli preparo con un passato di verdure, una farina di cereale e del formaggio. poi allatta a richiesta, ma di giorno solo una volta, in genere dopo il non-pranzo. poi la sera prima della nanna e di notte a volontà. si sta svegliando meno durante la notte, ma da quando mi sono bloccata dorme con noi, quindi il mio riposo è relativo.
ecco. questa cosa del cibo mi sta portando al manicomio. sono snervata da questo continuo preparare e buttare pappe e da questa continua incertezza su tutto. gli piace il farro? boh, fino a ieri l'ha mangiato, domani chissà. gli piace la pera? boh, ne andava matto, ma poi un giorno l'ha lanciata nel lavandino. non so più che fare. non faccio teatrini, non insisto, al secondo rifiuto smetto di offrirgliene, gli faccio assaggiare le nostre cose, ma ne è attratto come oggetti da esplorare, poi non ne mangia.
ecco questa è una di quelle cose che io non so affrontare. perché fino a che si trattava di compensare col mio latte ok, ma adesso che sembra che non si stia nutrendo nel modo giusto perché non cresce, io non so che fare.
poi è capace di mangiare il pane da solo, le fette biscottate, i biscotti, la pasta, ma se trovo nel cucchiaino qualcosa di tritato grossolanamente fa i conati di vomito.
cosa c'è che non va'?

il momento dei pasti sta diventando un incubo. ora, per esempio, gli abbiamo provato a ridare della carne mischiata alle verdure. un cucchiaino, poi urla e strepiti. io ho iniziato a fissare il vuoto. non avevo la forza di fare niente. non ce la faccio più a parare i colpi. tutto quello che faccio non basta. lui piange, urla, non si capisce cosa abbia.
l'hanno portato fuori babbo e nonna. e io sono qui.
e la verità è che se ascoltassi veramente quello che voglio, scapperei e non mi farei trovare al loro ritorno.

domenica 9 maggio 2010

il corpo sa tutto

oggi è la festa della mamma. ho ricevuto tanti fiori e mi sono comprata un libro per festeggiarmi. e poi ho passato un pomeriggio con delle amiche, senza momo. da sola. con tragitto in macchina, da sola. musica e finestrino aperto. mi sono fatta un sacco di risate, quelle con le lacrime, e poi sono tornata per cena e mi sono annusata il mio piccolino che mi aspettava per la nanna.
mi sono alzata ieri da una settimana bloccata a letto col colpo della strega.
ho voluto insistere, tirare finché avevo forze ed energie e alla fine il mio corpo mi ha detto basta. ho dovuto delegare, ho dovuto lasciare che qualcun altro pensasse a momo.
io mi sono riposata. davvero.
nel frattempo però avevo preso una decisione importante.
domani momo inizia ad andare all'asilo nido.
è stata una scelta veramente faticosa, ma ho avuto bisogno di ogni singolo giorno di questi ultimi dieci mesi e mezzo per arrivarci serenamente. ora penso di non togliergli niente, anzi. penso che adesso possa giovargli qualche ora di attività diverse.
e io ne ho bisogno, perché i progetti miei si sommano e stanno premendo sotto la iuta dei sacchi di cose messe da parte.
momo andrà all'asilo dalle nove a mezzogiorno e mezzo, io nel frattempo penserò a quelle cose che son rimaste sopite per troppo tempo.
questo è un po' quello che è accaduto, sta accadendo e accadrà. ma c'è molto altro. devo solo riprendere confidenza con questo spazio, che non so come mai, ha perso quella morbidezza che mi faceva sentire libera di esprimermi a fior di lettere.