mercoledì 14 luglio 2010

di passaggio

eccoci qua
al fresco di una pineta, a roma.
siamo tornati dalle vacanze domenica, ma ripartiamo presto per andare dai nonni in campagna.
però vorrei aggiornare perché le tre settimane al mare sono state ricche, ricche di eventi, vita, amore, progetti, dialoghi, evoluzioni, lacrime, scelte, leggerezza, cicale.
siamo stati in salento, la mia terra, quella rossa che appare dietro i muretti a secco che ospitano lucertole poltrone e che spesso sono ombreggiati da ulivi centenari.
mi fa sempre un certo effetto arrivare in auto giù in puglia. sei in macchina, nella tua capsula ovattata che sfida la calura: curve, gallerie e poi, a un certo punto, quando sei stanco, vorresti sgranchirti le gambe e ti assale quella leggera nausea da strade scomode, arriva lui, nella sua immensità azzurra. e sta lì, a braccia aperte, ad accoglierti, il mare.
e io mi commuovo sempre e penso che per andar via basta non voltarsi indietro, ma per tornare ci vuole tanto coraggio, perché tutto quello che hai chiuso nei bauli in soffitta sta lì ad aspettarti.

comunque la prima settimana è stata difficile. momo era malconcio per il virus intestinale che aveva preso prima di partire, poi, guarito, ha pensato bene di attaccarlo al suo babbo. e poi siccome la mamma era invidiosa: be' sì, anch'io con febbre a 39 e vomito.

ma poi è arrivato il grande giorno: il primo compleanno di momo!
io ho iniziato a frignare dalle 6 di mattina, poi sono arrivati ZiaPolly, i miei nonnini e i miei genitori. insomma: quattro generazioni per festeggiare il mio principino.



questa torta è stato un meraviglioso regalo che ci ha fatto ZiaPatty!!!
grazie ancora!!!
momo ha scartato tanti regali, ma quello che gli è piaciuto di più è stata la scatola d'imballaggio di uno di quelli (!!!)

superato quel giorno, da un lato magico e gioioso, dall'altro per me molto faticoso perché pensavo a quel giorno di un anno fa che non è stato molto facile, è andato tutto liscio.
tanto mare, sabbia dappertutto, giochi nuovi, libertà e grandi progressi. tornerò a scrivere del cibo, dell'allattamento e di altre piccole sfide quotidiane, ma il mio tempo è scaduto e chiudo con questa letterina per momo.

mio piccolo momo,
hai iniziato a camminare, anche se sarebbe meglio dire che hai iniziato a correre e schiantarti per terra.
è stato un momento di profonda riflessione assistere a queste tue conquiste: la tua caparbia, ma anche i tuoi tentativi falliti e la tua capacità di rialzarti, la tua leggerezza nell'affrontare le cadute e la tua determinazione sorda ai miei richiami quando fissi un obbiettivo e lo rincorri. la tua gioia pura nella conquista dell'equilibrio, e la tua concentrazione in quella ricerca. la tua fatica talvolta e le tue richieste d'aiuto tirando il lembo di un vestito.
adesso cammini.
stai sulle tue gambe.
e io, ogni tanto, posso stare seduta a guardarti andare via, lontano da me.
posso restare a distanza mentre tu cerchi qualcosa che puoi raggiungere da solo.
e da lì, da quel posticino che mi ritaglio per osservarti e star pronta a proteggerti, ti vedo davvero per quello che sei diventato.
un ometto con l'andatura di un pinguino che non si volta indietro, proprio come vorrei essere io.
un bimbo che porta con sé un giochino stretto in una manina e parte per esplorare l'intorno, ridendo tra sé e sé, certo di fare qualcosa di pazzarello.
mio piccolo momo
la tua mamma non pensava di poterti amare più di quando ti ha stretto tra le braccia la prima volta, ma vivere quest'anno con te mi ha fatto scoprire che le mamme sbagliano tanto. e io non sono un'eccezione.