giovedì 15 aprile 2010

proprietà inversa

stasera, giusto per scrivere due righe, mi chiedo:
com'è che succede, a un certo punto, che qualcosa che andava liscio prenda una brutta piega improvvisamente, inesorabilemnte e ineluttabilmente, mentre non succede mai che una cosa che va maluccio magicamente si aggiusti da sé?

tipo: per la cronaca, momo non vuole più dormire nel suo lettino (oltre a svegliarsi quelle 14-15 volte a notte, tanto per gradire). nonostante la mia maniacalità nel rimetterlo nel suo lettino dopo le poppate notturne sin da quando aveva pochi giorni, improvvisamente ha iniziato a farci capire chiaramente (leggi con urla e strepiti) che lui gradisce stare al centro del lettone, manco a dirlo. dopo qualche notte di resa al riposo a tre, stasera, forte di qualche ora di sonno recuperato (NonnaPapera è qui a rincollare i cocci), ho deciso che si rimettono le cose a posto. e allora, mentre, dopo aver fatto addormentare momo, lo posavo adagio adagio nel suo lettino, con la gocciolina di sudore sulla nuca e la tremarella all'avambraccio, mi sono chiesta: ma non potrebbe essere che per magia lui stanotte dormirà tutta la notte e nel suo lettino?
a volte potrebbe servire crederci.

oh, domattina ve lo faccio sapere!
sogni d'oro

aggiornamento
ovviamente qui siamo sprovvisti di bacchette magiche.
momo si è svegliato al solito. ha ciucciato quelle tre volte che non guastano, però fino all'ultimo risveglio delle 4 (prima della sveglia definitiva alle 6) ha dormito nel suo lettino.
non vi ho detto però che in mancanza di bacchette magiche abbiamo fatto ricorso a una cura omeopatica che ci ha dato il pediatra e sembra che in qualche maniera l'abbia tranquillizzato.
torno presto, che ho qualche novità importante.
'notte

giovedì 8 aprile 2010

in punta di piedi

ritorno tra queste pagine con un po' di ansia.
non so bene perché, anzi lo so.
quando entro qui sono sincera. e a dirla tutta faccio fatica a guardarmi dentro. faccio un'enorme fatica a fermarmi e guardarmi dentro.
fermarmi.
tirare il fiato.
sedersi, rilassarsi e dedicarsi a qualcosa di inutile.
eppure mi manca, come mi manca scrivere, come mi manca leggere, come mi manca dormire.
d'altra parte momo diventa ogni giorno più bello. e non solo perché i suoi occhi sono sempre più blu e i suoi tratti sempre più espressivi, ma perché cresce soddisfatto dei suoi enormi progressi. sta in piedi, vuole arrivare sempre più in alto. ha una caparbietà che fa paura, una curiosità che entusiasma e una vivacità che rapisce. gattona rapido verso i suoi obiettivi, salta in piedi come una molla, punta tutti gli oggetti proibiti ridendosela sotto i baffi ed esplode in gorgoglii quando lo si becca in flagrante.
la mia vita sta scorrendo veloce tra tutto questo e non c'è tregua. sono tornata a una vita quasi normale dalla quale è scomparso il tempo per me. tutto ha ripreso un ritmo scandito dal quale traspare serenità e rigore. esco sempre vestita decentemente, spesso riesco a truccarmi. cucino tutti i giorni, faccio la spesa e riesco a fare quello che richiede la casa, più o meno. momo è piuttosto regolare, mangia. sembra che lo stato d'emergenza sia passato. ma tutto questo sta in piedi al limite della boa. un'onda anomale e colo a picco. non ci sono momenti di pausa durante i quali fare scorta di energia.
ieri era il mio compleanno e non ho avuto neanche le energie per farmi una tortina. ieri momo ha fatto il vaccino, il primo. ero talmente in ansia per la cosa che sono arrivata a sera che volevo solo girare foglio sul calendario.
ancora non sono riuscita a entrare in una routine sostenibile.
corro tutto il giorno, arrivo a sera che non ho potuto neanche aprire la casella di posta.
e poi la notte. una buona e dieci no.
momo si sveglia tanto. e io non ho più la lucidità di capire di cosa abbia bisogno.
penso a tutti i traguardi che abbiamo raggiunto: l'addormentamento dolce, lo svezzamento finalmente ingranato, l'allattamento ridotto, l'autonomia nel gioco, ma io sono ancora in debito di energie.
ecco, questa è la situazione. ma soprattutto sono stanca di esprimenre stanchezza. vorrei poter raccontare tutto il bello delle giornate con momo senza quello sguardo velato di fatica, senza quelle occhiaie mal celate. ecco, forse, perché torno qui in punta di piedi.

magari domani andrà meglio. chissà stanotte?