mercoledì 30 settembre 2009

lacrime

le lacrime di un bimbo sono salate
come quelle di un adulto
ma se tuffi le labbra a consolare
un musetto contorto da non si sa che
puoi anche annegare

martedì 29 settembre 2009

Up&Down

della serie ai bambini piacciono le montagne russe...

è qualche giorno che arriviamo di nuovo a 9 poppate, talvolta ravvicinate.
è qualche notte che i nostri sonni sono agitati, continui risvegli impediscono il riposo, di giorno ovviamente la mancanza di una dormita come si deve lascia momo nervoso e irritabile, e ogni minima differenza rispetto al prima mi fa fare illazioni sulle possibili cause.
la verità è che momo soffre di reflusso. aveva iniziato a dare segni di questo piccolo disturbo già da un po', ma ora credo sia certo. nella diagnosi mi ha aiutato molto questo articolo di mammaimperfetta, infatti quando ho posto l'accento su alcuni sintomi anche IlPediatra mi ha dato ragione. per fortuna non sembra avere blocchi di crescita, quindi stiamo parlando di un disturbo ai limiti del fisiologico che non viene curato in alcun modo, tranne con qualche razione di coccole in più dopo mangiato, tenendolo in braccio un po' più a lungo e prediligendo la sdraietta alla culletta per farlo rimanere in una posizione che tamponi la risalita di materiale incandescente.
un'altra causa di questo cambiamento di ritmi credo sia il suo primo raffreddore che lo porta a respirare male e quindi a svegliarsi di soprassalto o ad avere un sonno talmente leggero che basta un bisbiglio a interromperlo. per questo IlPediatra mi ha dato dei granuletti, ma la verità è che in questo periodo non so come vestire momo. di giorno gli faccio indossare body a maniche lunghe con ghettine o pantaloni lunghi, di cotone. ma di notte fa freddo e forse non gli basta la copertina di cotone (oltre al pigiamino lungo). boh? poi comunque quando mangia suda un sacco, gli si imperla tutto il viso e anche la capoccetta... avrà preso un colpo d'aria?
inoltre ha un'irritazione nella zona pannolino... e sì che noi usiamo i pannolini lavabili di cui ancora non ho approfonditamente parlato, ma che ormai sono un'abitudine consolidata da quando momo aveva un mese e mezzo. evidentemente siccome aveva allungato molto la tirata notturna, il fatto di stare a contatto col pannetto bagnato per tante ore l'ha irritato. forse questo gli provoca qualche fastidio, e quindi...
infine sta crescendo tantissimo, a livello di progressi. continua a reagire sempre più fervidamente agli stimoli, dorme sempre meno di giorno, attratto da tutto quello che lo circonda. ieri per dire ha definitivamente decretato la fine dell'era navetta. prima in macchina si addormentava nella sua navetta e si viaggiava tranquilli, adesso vuole stare seduto, guardare, non perdersi niente e quindi appena dalla sua posizione limitante ha finito di guardare il sonaglino appeso, e la mamma che fa cabaret gli resta ripetitiva, iniziano le urla, non di fame, non per qualche dolore, ma di noia, di fastidio. ovviamente questo si protrae fino al raggiungimento della meta, visto che io sono terrorizzata all'idea di staccarlo dalle cinture e prenderlo in braccio. insomma una tortura: sai che potrebbe smettere di piangere se solo lo prendessi in braccio, ma non puoi farlo per paure superiori.
insomma, sono giornate turbolente, che rispecchiano appieno l'andatura Up&Down della mammità ma non ci scoraggiamo, del resto, prima o poi, l'Up tornerà, o no?

domenica 27 settembre 2009

auguri nonno

Caro NonnoLupoDiMare
la mamma mi ha detto che oggi è un giorno speciale perché è il tuo primo compleanno da nonno. È bello perché se ci pensi puoi ricominciare a contare da uno e ti senti più giovane.
Io volevo farti un regalo e con la mamma ci siamo scervellati. Alla fine mi ero un po' scocciato e ho detto: "Ma insomma, mamma, che cosa si dà ai nonni? Tu dovresti saperlo perché sei grande e ci sei già passata!", e lei mi ha risposto: "Ai nonni si dà la mano! Perché ti possano accompagnare alla scoperta delle cose davvero importanti della vita". Io ho alzato gli occhi 'ché lo sai che la mamma usa questi paroloni. Ma che dobbiamo fare? Ce la dobbiamo tenere così! Ma non ti preoccupare, io intanto sono andato al sodo e ti ho preparato il tuo regalo!




Auguri Nonno!

firmato Momo

venerdì 25 settembre 2009

tre mesi

Mio piccolo momo
oggi compi tre mesi. Oggi anch'io compio tre mesi di mammità.
Mentre ero incinta leggevo della fatica che si fa durante i primi mesi per fare i conti con il bambino reale e scacciare quello immaginario.
E così io quello immaginario non me lo sono creato. Ho cercato di restare salda al momento, di non guardare al di là dell'attimo. Mi sono attaccata a te per quello che eri, per quello che attraverso la mia pelle mi comunicavi. E la cosa più forte che sentivo erano i tuoi calci, quelli che ancora adesso mi punti sul petto mentre china su di te ti cambio il pannolino.
Mi chiedevo spesso come sarebbe stata la nostra vita dopo il tuo arrivo, ma non mi davo risposte, forse formulavo auspici.
Ma adesso che sei qui capisco che io un bambino immaginario ce l'avevo eccome. Ed eri tu.
Tu, accocolato sul mio petto, con la manina sulla fronte per proteggerti dalla luce, adesso che ce ne andiamo ogni mattina a spasso cuore a cuore.
Tu che adori restare nudo il più a lungo possibile e inizi a farmelo capire alzando la voce.
Tu che mi spii con gli occhioni spalancati se mentre ti allatto guardo altrove. E poi chiudi gli occhi e ricominci a ciucciare non appena torno su di te.
Tu che quando ti svegli hai bisogno di coccole prima che di latte.
Tu che ti infili nell'incavo del mio collo per stare al caldo.
Tu che ridi e sorridi.
Tu che inizi a pesare.
Tu che quando ti addormenti ti appendi stretto al mio filo di perle e io non ho il cuore di lasciarti dormire da solo.
Tu che vuoi già muoverti e strisci se ti lasciamo a pancia in giù. E fai la testa a tartarughina.
Tu che mi fai i grattini tra i seni.
Tu che non vuoi più stare sdraiato e appena ti ci mettiamo fai il labbretto tremolino.
Tu che batti i piedi per fare le onde nel bagnetto e sgrani gli occhi quando ti arriva l'acqua in faccia, e in bocca.
Tu che cominci a lallare e usi la i per tutto quello che non ti piace.
Tu che usi la u per tutto quello che ti piace.
Tu che qualche giorno fa hai scoperto che la tua mano può far suonare un sonaglio.
Tu che ti affidi a me e mi hai reso onnipotente.
Tu che mi hai reso l'essere più vulnerabile del mondo perché prima di te qualsiasi dolore lo potevo sopportare.
Tu che cresci a vista d'occhio e ti misuro coi miei tentativi.
Tu che accetti le mie prove e se sbaglio te lo dimentichi subito.
Tu che sei il mio bambino, e che attraverso il tuo sguardo blu vedo cambiare me e il mio mondo.

giovedì 24 settembre 2009

de gustibus

a cena

io: ma possibile che per una volta che ti chiedo di comprare il pane te ne torni co' 'sto coso che pane non è?
MaritoSalutista: come no! è pane, è pane: è pane sciapo.
io: appunto, non sa di niente, non mi piace, uffa.
MS: e poi è buonissimo anche per colazione con la marmellata
io: mmmm... ma ti pare che se non l'ho mai comprato un motivo ci sarà???
MS: ...
io: uff
MS: ma... ma... è il mio preferito...
io: ...
MS: ...
io: ma guarda te se 'ste cose si devono scoprire dopo anni di matrimonio!

e poi, detto fra noi, poteva pure continuare a mantenere il segreto, no?

mercoledì 23 settembre 2009

momo's room

approfittando del week end autunnale e casalingo, abbiamo dato una sistemata, anche se ancora non definitiva alla cameretta di momo.
questo era il prima




foto scattate a ridosso della partenza per new york, un anno e mezzo fa, denotano una stanza adibita a ospiti/studio/sgabuzzino. l'avevamo soprannominata "la camera degli orrori", la stanza -- tanto per capirci -- che quando viene qualcuno si spranga prontamente.




appena tornati da new york l'abbiamo svuotata e ridipinta...




e questi sono gli ultimi aggiornamenti...



zona fasciatoio e zona nanna e pappa. sulla parete di fronte alla libreria c'è l'armadio 4stagioni, ovviamente pieno di cose di mamma...

i mobili sono un regalo di ZiaPolly che si è privata della sua cameretta, trasferendosi momentaneamente in quella che era la mia a casa dei miei genitori,




il lettino è ikea, come la poltrona sulla quale campeggia il BoppyPillow.

appena posso voglio dedicarmi alle pareti!

sabato 19 settembre 2009

sabato pomeriggio

dopo un pranzo con una sola mano, momo crolla a suon di Cranberries. la mamma compassionevole decide di lasciarlo dormire un po' sul proprio petto e si adagia sul lettone accanto al MaritoSonnambulo.

io: comunque riflettevo che quel seggiolone ha i suoi vantaggi, ma resta caro e francamente brutto.
MS: ...
io: alla fine l'unica cosa carina è che si chiude e diventa molto piccolo, ma quando mai ce lo porteremo appresso?
MS: ...
io: nella nostra macchina caccia a malapena il passeggino...
MS: ...
io: e poi a me piacerebbe quello che avevo visto a new york, che nella nostra cucina ci starebbe proprio bene.
MS: ...
io: l'ho trovato su un sito che fa anche spedizioni all'estero.
MS: ...
io: ma mi stai ascoltando?
MS: sì
io: ma no, stai dormendo!
MS: no, sono solo appisolato, dieci minutini...
io: ma uffa... momo dorme, tu dormi... e io che faccio?
MS: scusa, ma che vorresti fare?
io: chiacchierare
MS: ma tu chiacchiera, non ti preoccupare, non mi dai fastidio...

venerdì 18 settembre 2009

0-3 mesi, come ti sopravvivo al nuovo arrivato, ovvero gli indispensabili

il primo trimestre di vita del piccolo momo è quasi giunto al termine.
il bilancio è positivo, benché ogni giorno sia una scommessa e una meravigliosa scoperta di quello che mi riserva la maternità. ogni giorno una sfida, ogni giorno cerco di correggere il tiro, ogni giorno mi sembra di dover ricorrere al cappello del mago e inventarmene una, ma momo cresce bene e forse, nonostante le crisi di panico e di pianto da inadeguatezza, qualcosa di buono la stiamo combinando.
se provo ad andare indietro e ripensare al primo mese (che a dire il vero mi sembra una vita fa) credo che il nodo cardine della nostra sopravvivenza sia stata mia mamma, NonnaPapera. io e MaritoInFerie ci siamo totalmente occupati di momo, notte e giorno, mentre NonnaPapera faceva tutto il resto: andava a fare la spesa, cucinava pasti buoni e lattiferi, faceva le lavatrici e stirava, puliva la casa. non ha mai cambiato un pannolino, né preso in braccio momo di sua iniziativa. ci ha sempre chiesto se volevamo che lo facesse lei e il più delle volte, avevamo il piacere e la voglia di farlo noi. di consigli ne ha dispensati pochi, quando ero io a chiederne, lei diceva che non si ricordava e mi rammentava invece quello che ci aveva consigliato il pediatra o quello che noi stessi avevamo detto la sera prima. mi spingeva a riposare durante il giorno e mi preparava sempre la tisana per l'allattamento. io mi sono rimessa in piedi dopo una settimana e quando è andata via ero abbastanza riposata nonostante i ritmi da neonato. insomma, posso dire senza falsa sdolcinatezza che mia madre è stata una presenza perfetta, discreta, ma "di sostanza".
alla terza settimana il MaritoAffranto è tornato a lavoro e mia sorella, ZiaPolly, è venuta a dare il cambio a mia madre e si è trattenuta un'altra settimana. il caldo allucinante scoppiato in quei giorni ci impediva di uscire e lei è stata il ponte con il mondo esterno. faceva la spesa e cucinava, anche se i manicaretti della mamma ce li siamo scordati! pannolini non ne cambiava manco se ci mettevamo in ginocchio, mentre è stata il pronto-scatto per immortalare il primo bagnetto e qualche immagine del nostro nuovo nucleo a tre. di consigli neanche l'ombra, solo ironiche scrollate di testa di fronte alle nostre scelte "strane" e sguardi compassionevoli a momo nella culla. Polly ha riportato le risate in un tran tran di lacrime ormonali e poppate.

a quel punto sono rimasta sola. SOLA. tutto il giorno, con 40 gradi all'ombra e un neonato isterico per il caldo. e ci sono state delle cose che mi hanno aiutato:
  • la musica. dei cugini del Marito ci hanno regalato un libro bellissimo con cd di filastrocche musicate brasiliane e portoghesi. ascoltarle era un modo per stimolare e distrarre momo fino al sonnellino o alla poppata successiva quando per vari motivi voleva stare sempre attaccato al seno. a lui son subito piaciute (ma soprattutto gli piacevano i diversi ritmi che la mamma interpretava sballonzolandolo nella danza). ormai quei ritornelli sono diventati tormentoni che io e il Marito fischiettiamo senza farci caso;
  • i piatti pronti. sia mia madre che mia suocera, NonnaDuracell ci hanno rimpinzato il frigo e il freezer di pietanze che richiedevano massimo 10 minuti in micronde per arrivare allo stomaco e questo ha risolto molti problemi pratici, soprattutto a pranzo quando ero sola e con una mano era davvero fantascienza prepararmi qualcosa di diverso da un panino;
  • la fascia. è stata un regalo della SaggiaCognataGiàMamma durante la gravidanza. ci ho portato momo da quando aveva 4 giorni. ero terrorizzata all'idea di uscire con lui nella carrozzina, lo vedevo troppo lontano da me e totalmente vulnerabile e bersaglio delle minacce esterne. allo stesso tempo uscire era un modo per non sentirmi prigioniera di quella nuova situazione e in qualche maniera ancora legata a semplici abitudini della vita pre-momo. con la fascia mi sentivo a tratti ancora incinta e sentivo di poter difendere meglio momo dalle manacce degli sconosciuti che abitualmente si sarebbero avventate sul suo faccino in primis, ma anche eventuali cadute di oggetti contundenti... sì, lo so, sono paranoica ma le pensavo tutte...). inoltre la vicinanza a me limita la respirazione di smog. e vogliamo parlare delle dormite che ancora ci si fa tutto accucciolato???;
  • il ciuccio. all'inizio non gli sconfifferava per niente l'idea di tenerselo in bocca, anzi aveva messo a punto un'espulsione rapida a getto che ci faceva morire dal ridere, ma poi, quando mi sono resa conto che per addormentarsi aveva bisogno di succhiare qualcosa e che le mie tette non potevano essere quel qualcosa, le ho provate tutte, fino a mettrmelo in bocca io prima di darlo a lui e adesso è il suo piccolo morfeo che lo accompagna nel mondo dei sogni;
  • la carrozzina. noi non abbiamo comprato la culla. da quando siamo venuti a casa ha dormito nella carrozzina del bugaboo posizionata accanto al lettone dalla mia parte. una non-scelta di ripiego. per ragioni un po' economiche e un po' di spazio non volevamo comprare qualcosa che ci servisse solo per quattro mesi, quindi, avendo comprato il lettino, ci stavamo orientando verso un riduttore. poi non ci abbiamo discusso molto perché momo è nato in anticipo e ce lo siamo piazzato nella cosa più vicina a una culla che avevamo in casa. in realtà questa non-scelta si è rivelata buona per il fatto che a momo è sempre piaciuto essere portato al giro e quindi anche se in un piccolo corridoio, ogni tanto la simulazione è valsa un sonnellino ristoratore;
  • l'amido di riso. con il caldo che c'era mettevo spesso momo a mollo, e l'amido di riso è rinfrescante, lenitivo e per niente aggressivo sulla pelle dei neonati;
  • la borsa sempre pronta. io ho una borsa da passeggino gemellare. la tengo sempre attrezzata dell'occorrente per momo (mammafelice docet). questo ci ha permesso di evadere verso più miti lidi dalla torrida roma durante i week-end senza un dispendio enorme di energia e organizzazione. la prima poppata mattutina del sabato ci dava la sveglia. mentre allattavo, il MaritoAncoraDormiente si preparava e caricava bugaboo e BorsaSemprePronta in macchina. poi faceva fare il ruttino e cambiava il pannolino a momo, mentre io mi preparavo e mettevo due slip di ricambio in borsa (ovviamente sulle nostre cose si faceva un po' alla spartana) ed eccoci alla volta di montagna o campagna con l'unico scopo di respirare.
poi ad agosto c'è stata la parentesi del MaritoInFerie alias BabboFullTime. ci ha portato prima in campagna da NonnaDuracell e NonnoCocciaPelata e poi al mare da NonnaPapera e NonnoLupoDiMare. il periodo è stato felice e all'insegna delle coccole. in due è sempre più facile.

da quando siamo tornati a roma io e momo siamo di nuovo a spassarcela soli soletti durante tutto il giorno. lui è un pochino più prevedibile e abitudinario, ma sta molto di più sveglio. i nostri alleati sono diventati:
  • la sdraietta. graditissimo regalo di una coppia di amici a cui siamo molto legati, la sdraietta è stata una di quelle cose, un po' come il ciuccio, che momo ha accolto gradualmente. da 2minutiepoiurlo siamo arrivati a una permanenza di 20-30 minuti quando è riposato e di buonumore;
  • le compilation di ZiaPollyArmstrong (oltre alle filastrocche brasiliane e portoghesi). quando ero incinta e newyorkese mia sorella ha preparato con somma circospezione del MaritoDiffidente tre compilation di musica pop, rock, italiana e straniera, intitolate: BuongiornoPappalupino, BuonanottePappalupino e GiocaConPappalupino. io e momo ci facciamo certe piroette!!! playlist su richiesta;
  • le pecorelle. un'altra coppia di amici a cui siamo altrettanto legati ci ha regalato le pecorelle che girano col carillon sul lettino. effetto ipnotico. se ho bisogno di andare al bagno o di stendere un carico di biancheria, sono l'alleato perfetto;
  • la fascia. lo ribadisco, il mio must. stiamo vicini, possiamo andare in giro, lui si addormenta, ascolta il mio cuore e io sento i suoi respiri. non potrei farne a meno!
  • la piscinetta. regalo dei miei genitori, è stata riempita d'acqua solo una volta. forse l'anno prossimo assurgerà al suo ruolo, per ora è una palestrina per la ginnastica mattutina. ci faccio giocare momo senza pannolino, così può muovere bene le gambe e stare in libertà. a lui piace tantissimo anche solo permanerci supino senza vestiti, se poi arricchisco il tutto con un po' di cabaret con gli animaletti, ci scappa pure il sorriso sgangatello.
io, momo e la nostra fascia
durante una gita in barca

link utile: bimbinfascia

mercoledì 16 settembre 2009

Allattamento a richiesta, ma non troppo

questo post era sulla punta delle dita da tempo.
tanto per cominciare, io ho avuto un approccio all'allattamento molto soft e graduale. sarà stata fortuna, sarà stato un caso, non lo so, ma tant'è.
come avevo accennato tempo fa momo non è nato affamato, anzi. più che altro aveva un sonno che se lo portava via. forse perché avevamo avuto un parto un po' faticoso e doveva recuperare, forse doveva ancora riconoscermi, non so. fatto sta che prima di riuscire ad attaccarsi c'è voluta la delicatezza di una puericultrice del nido che l'ha preso, gli ha schiaffato il seno in bocca spremendo contemporaneamente il mio capezzolo e ce l'ha premuto contro fra le sue urla di disappunto e le mie lacrime in gola. dopo questo momento di raro idillio amoroso tra madre e figlio, momo avrà pensato: bah, perché no?
e quindi da lì, 48 ore dopo il parto, si è innescato il tutto. la mattina dopo ho avuto la montata lattea e con poppate dapprima di un massimo di 3 minuti siamo arrivati in un mesetto, un mesetto e mezzo a poppate di mezz'ora. sempre distanziate di almeno due ore e mezza. in media.
in momenti di crisi l'ho allattato anche per due ore di seguito o a un'ora di distanza, ma posso considerarle eccezioni.
sin da subito abbiamo cercato di seguire il metodo E.A.S.Y., quello di tracy hogg, autrice dell'ormai cult "il linguaggio segreto dei neonati". in breve, consiste nell'abituare il bambino a dei cicli di circa tre ore durante i quali si ripetono in successione le tre fasi di nutrimento (Eating), gioco (Activity), sonno (Sleeping). infine la Y dell'acronimo sta per Yourself, ossia il tempo che la mamma può dedicare a se stessa durante il sonno del bambino.
per il primo mese ho tenuto un diario che mi è stato molto utile per capire il meccanismo.
così da lì ho cercato di seguire questo metodo prestandolo ai ritmi naturali di momo. non l'ho mai svegliato se dormiva di più, né ovviamente gli ho negato il latte se piangeva per la fame. però quest'ordine mentale mi ha aiutato intanto a riconoscere i diversi pianti. per esempio quello per stanchezza era un mistero per me. invece per momo è un pianto ricorrente: siccome fisicamente è molto nervoso, nel senso che si è sempre mosso parecchio, spesso ha bisogno di essere calmato, cullato, rilassato per potersi abbandonare al sonno. da solo non ce la fa. e così invece di dargli il seno e farglielo usare come calmante, ho inserito il ciuccio. lo tengo sempre accanto a me, sempre stretto a me, lo coccolo e lo accarezzo, ma non gli do il seno per quel motivo.
un altro consiglio preso dalla hogg è stato quello di allattarlo sempre da un seno soltanto per poppata. lei spiega che in ogni seno il latte che esce all'inizio è diverso da quello che viene fuori con le ultime suzioni più faticose per il bambino, ma è altrettanto necessario per il nutrimento. inoltre è anche importante che il bimbo sia stimolato alla suzione anche quando è più difficile e che il seno della mamma si svuoti completamente.
premettendo che durante la gravidanza ho spalmato di tanto in tanto dell'olio di mandorle sui capezzoli e che dal parto e per le prime settimane ho idratato molto i seni e usato il purelan sui capezzoli quando li sentivo irritati, non ho mai avuto ragadi.
come direbbe SdG, ora potrebbe sembrare che me la sto tirando e diventerò antipatica alle altre mamme, ma non era mia intenzione, anzi.
anche perché adesso qualcosa sta cambiando.
momo è cresciuto tanto e secondo le tabelle dovrebbe mangiare sui 900gr di latte. io non ho mai fatto la doppia pesata. momo è sempre cresciuto e io non son voluta entrare in quei trip pericolosi che, conoscendomi, mi farebbero andare in ansia. ora però ho la sensazione che il latte non gli basti. soprattutto alle poppate pomeridiane e serali concludiamo con grida furiose e pianti disperati. ho iniziato a dargli entrambi i seni perché mi accorgevo che, svuotato il primo, cercava ancora e infatti ha sempre continuato a mangiare con voracità. qualche sera fa però mi ha svuotato anche il secondo e ha iniziato a innervosirsi, a piangere, a gridare. anzi, per dirla tutta, ha proprio lanciato i pugnetti all'attacco e ha cercato di mordermi come una bestiolina impaurita e sperduta. io non avevo più latte e raccontare la frustrazione, la disperazione che ho provato in quei secondi è impossibile. è diventato tutto rosso, con quel faccino arricciato dal terrore e urlava, piangeva lacrimoni che mi bagnavano il petto e scaraventava quei pugnetti sul mio seno floscio, scuoteva la testa da una parte all'altra arrabbiato. il MaritoCoraggioso me l'ha preso dalle braccia cercando di calmarlo. mi diceva di preparargli una tisana di tiglio, ma io non riuscivo ad alzarmi dalla poltrona, ero atterrita dal panico. alla fine comunque si è calmato e ha dormito tanto. durante la notte mi si è riformato il latte e la mattina abbiamo riattaccato il nostro tran tran.
qui dovrei aprire la parentesi sonno. piano piano, momo ha iniziato ad allungare il ciclo notturno. nel secondo mese già faceva una "tirata" di 4-5 ore tra l'ultima poppata serale e la successiva. poi gradualmente ha allungato sempre più questo intervallo e da quando siamo tornati a roma dorme anche otto ore di filato. ricito SdG, non voglio tirarmela, lo giuro.
il pediatra ha detto che se avesse ancora fame non dormirebbe così tanto dopo, e a questo ci arrivo anch'io, ma ovviamente queste sensazioni di svuotamento e frustrazione mi hanno buttato un po' giù e mi si sono affacciati i fantasmi delle aggiunte, dei biberon che momo preferirà a me, del rifiuto che ho sentito i primi giorni e che credevo superato.
durante il primo mese l'allattamento l'ho vissuto molto da spettatrice. nel senso che guardavo quello che succedeva, mi facevo mille domande, osservavo momo per capire come reagiva. e nel frattempo mi preoccupavo di non fargli prendere troppo, né troppo poco. di farlo stare comodo, di stimolarlo quando si impigriva. di farlo attaccare "a pesciolino". insomma, non ero rilassata. per niente. ero sempre vigile, anche di notte.
poi, anche in concomitanza della sua crescita progressiva e costante, e delle sue prime reazioni manifeste, il momento di allattarlo è diventato un dolce rituale, durante il quale anch'io mi abbandonavo a questa osmosi d'amore.
e ora?
ho ricominciato a ingurgitare dosi massicce di tisana per l'allattamento e il pediatra mi ha dato dei granuletti omeopatici per agevolare la produzione di latte. però ogni giorno è un'incognita e non so come arriveremo a sera...


martedì 15 settembre 2009

Di pediatri

la prima visita pediatrica l'abbiamo fatta a 10 giorni di vita di momo dal pediatra dell'ospedale dove è nato. mi piace ricordare due chicche.

pediatra: allora sta prendendo il suo latte?
IoNeomammaAllePrimeArmiTuttaEmozionata): sì, ce la stiamo mettendo tutta, anzi io sto anche scrivendo un diario per le poppat...
pediatra: un diario?!?!?!
IoOcchiDaCerbiatto: sì, un diario, dove segno orario e durata della poppata, quanto dorme nell'intervallo o se fa cose significat...
pediatra: io l'ho capita a lei, signo'. ma lei che fa la sera?!??!
IoCosternata&Spiazzata: la sera? be' al momento non è che...
pediatra: no, dico, io l'ho capita. a lei je piacciono quei film da piagne'. 'ste cose romantiche che stanno a scrive' diari e lettere... me stia a senti' signo' lei se deve guarda' una bella puntata de' nescional giografic, c'ha presente? je pare che i leoni stanno a scrive' diari? no! e allora attacchi sto bambino che cresce bene!

pediatra: aveva delle domande?
IoTitubanteMaRisoluta: be', vede, volevo capire se il ruttino lo deve fare sempre dopo ogni poppata. perché a volte lo tengo in piedi per tanto, ma niente... a volte passa così tanto che gli riviene fame...
pediatraOrmaiSenzaFreni: ah signo', ma se a diesc'anni suo figlio je fa un rutto a tavola lei che fa?
IoOrmaiSenzaSperanza: che faccio?
pediatraVistosamenteDivertito: je da du' pizze, no?
IoSorrisoIsterico: eh sì, immagino di sì..
pediatra: e invece a sto piccoletto daje a insiste' de fa 'sto ruttino. ma lo lasci vive'!


la seconda visita pediatrica l'abbiamo fatta a 2 settimane di vita di momo dal pediatra della mutua.
dico solo che ha continuato a riferirsi a giacomo come se fosse una femminuccia, anche dopo avergli tolto il pannolino.
no, e dico anche che non ha tolto gli occhi di dosso a mia madre neanche un secondo. incommentabile.


alla terza visita, a un mese di vita di momo, da un pediatra omeopata che ci avevano consigliato, ci sono andata agguerrita e con una lista di domande da due facciate A4.
per fortuna abbiamo trovato un Pediatra. uno che tanto per cominciare ha voluto conoscere noi tre, tutta la famiglia. ha voluto capire in che ambiente vive il bambino, il nostro approccio alle sue problematiche più che le problematiche stesse, il nostro modo di stare con lui. uno che si è interessato alla salute fisica e mentale della mamma dopo il parto. uno che ha sottolineato l'importanza del contatto fisico con i genitori e in particolare con la mamma e della complicità tra chi si occupa del bambino. uno che tiene all'aspetto emotivo di famiglia e bambino quanto a quello fisico.
ci è piaciuto molto e ieri ci siamo tornati.
tutto questo per dire che momo sta bene, pesa 6 chili tondi tondi ed è lungo 61 cm. sta crescendo bene. è scomparsa quasi del tutto l'acne neonatale e la crosta lattea è scarsa, pressocché insignificante. comincia a lallare che è uno spasso. e quanto a motricità è davvero vivace. insomma tutto procede bene.
ora chiudo che questo lungo post mi sembra un miracolo in questi giorni di fervidi cambiamenti di ritmo. per la cronaca momo ha deciso di dormire in maniera massiccia di notte, cosa che ci riempie di enorme gaudio e soddisfazione.
ma di giorno non chiude occhio, mai. nemmeno per sbaglio. questo spiega la mia latitanza blogghesca nonché le innumerevoli sacche di roba da lavare, le pile di quella da stirare e la nostra dieta a base di insalate di pomodoro e affettati.

mercoledì 9 settembre 2009

Un vestitino color crema

“Erano gli anni '20 e Brindisi era una città di salsedine e pietre assolate. Io avevo tre o quattro anni e un vestitino color crema arricciato in vita.
Una mattina andai al mare con mia sorella e qualche cugino. Erano tutti più grandi di me e io gli camminavo sull'ombra. Loro ogni tanto mi lanciavano un'occhiata e poi ritornavano ai loro scherzi. Arrivammo a piedi fino alla diga. Allora era tutto bello il mare, tutto pulito. Gli scogli entravano nell'acqua come lingue di fiamme ma nelle giornate di scirocco come quella assomigliavano di più a placide code di un animale sopito che a tratti si stiracchiava al sole. Io saltellavo qua e là – non ero paurosa come adesso – e raccoglievo gusci di patelle, lumache e coccioli. Erano un po' sporche di sabbia e allora mi avvicinai al mare per sciacquarle. Forse mi sporsi un po' troppo, forse arrivò un'onda, non lo so. Mi ritrovai in acqua senza avere il tempo di gridare. O forse gridai, ma poi chiusi subito la bocca e gli occhi e sognai di nuotare. Allora non era mica come adesso, io non avevo mai fatto un bagno in mare. Mi riportò alla vita un mio cugino. Era l'unico maschio, ma aveva avuto la pleurite durante l'inverno e non poteva gettarsi in acqua. Mi raccontarono che muovevo le braccia e le gambe con la faccia tutta strizzata a riccio, riuscendo così ad avvicinarmi alla sua mano tesa. Ma io so cosa mi salvò: il mio vestitino color crema arricciato in vita era largo largo in fondo, pieno di piegoline. Quello si aprì a ombrello e mi mantenne a galla.
Però persi le mie scarpe bianche. Erano quelle buone, erano di pelle. E allora mia sorella mi diede un paio di zoccoli vecchi che si era portata: dovevamo ritornare a casa a piedi. Mi vergogno adesso quando ci ripenso perché per tutta la strada ero così contenta di andarmene in giro facendo rumore con quei tacchi. E adesso che le ombre erano troppo piccole potevo restare un po' più indietro per godermi quella musica da signorine, il tacchettío che rimbalzava fra i paracarri delle viuzze silenziose.
Quando arrivammo a casa e mia madre seppe, svenne per la paura e iniziarono a entrare in casa i vicini, i parenti e tutti dicevano la propria. Alla fine uno disse che era pericoloso, bisognava asciugare le orecchie. E così arrotolarono dei fogli di giornale facendone dei bastoncini. Due. Un'estremità la infilarono nelle mie orecchie, all'altra diedero fuoco con un fiammifero. E così mi ruppero i timpani. Erano tutti lì intorno, volevano aiutare, poverini, perché noi non avevamo il padre e io ero troppo piccola e scema per dire che mi faceva male.
Vedi, che disgrazia essere cresciuti senza un padre? Poi però il Signore mi ha dato tuo nonno e mi ha restituito tutto. Pensa, fossi morta annegata quel giorno non avrei visto tutto questo...”

Ho prestato la voce alla mia nonnina troppo commossa per parlare, che la settimana scorsa ha compiuto 87 anni e ha preparato un pranzo di compleanno per il marito, i suoi due figli con consorti, i suoi quattro nipoti con fidanzati e consorti e i suoi 3 pronipotini. Auguri Nonna Berta!

martedì 8 settembre 2009

Il tempo -- 2, riflessioni da rientro

siamo stati dai nonni pugliesi due settimane.
siamo arrivati e c'è stato un fiume di lacrime, siamo ripartiti e c'è stata un'inondazione.
e qui le mie riflessioni sul tempo: sono undici anni che vivo fuori casa, nove qui a roma, di cui uno a new york. ho fatto spesso delle improvvisate ai miei, come questa volta. ma mai ho rischiato di giocarmi il babbo che tra le lacrime trattenute a stento mi diceva di non fargli più questi scherzi. mai si era scatenata un'emozione così forte da far piangere tutti a catena.
è chiaro che stavolta era diverso, stavolta c'era momo.
e mai ci siamo dovuti salutare così velocemente per non esplodere in singhiozzi.
sì questa volta era diverso, c'è momo.
momo nelle ultime due settimane è cresciuto ancora, il suo sguardo si è fatto più reattivo. è sempre più paciocco e sorridente e la taglia 0-3 mesi è stata archiviata. qualcuno comincia a dire che forse, sotto sotto, assomiglia anche un pochino a me.
credo che l'arrivederci di questa volta sia stato più doloroso perché sappiamo tutti che ogni giorno è qualcosa di diverso. e la prossima volta dovranno ri-conoscersi.
un giorno non è più uno fra 30 al mese, fra 365 all'anno. un giorno è un enorme passo. è uno sguardo nuovo che potrebbe cambiare ancora, è una prima volta che non tornerà.
è per questo che sono tornata a roma col MaritoFerieFinite, nonostante mi avesse proposto di restare coi miei ancora un po'. come avrei potuto negargli giorni e giorni di crescita, giorni di bottoncini al cavallo che saltano e di linguacce nuove?

quindi siamo di nuovo qui, a riprendere confidenza con la nostra casa che finalmente respira, dimentica dell'afa appena passata. di nuovo qui, a cercare una nuova routine, a reinventarsi un po'.

tanto per cominciare stamattina sono uscita con momo e ho comprato una bella smemo. e ho intenti bellicosi su come gestire il tempo e le risorse da qui in avanti.
settembre è il mese di propositi&progetti, molto più di gennaio. e io non mi tiro indietro.
a proposito di tempo, non voglio scordarmi che le giornate sono fatte di 24 ore. e di queste almeno un paio mi merito di utilizzarle solo per me.

martedì 1 settembre 2009

caia su Repubblica

della serie meglio tardi che mai ho realizzato di essere stata citata sull'articolo sulle mamme blogger del 26 agosto su la Repubblica. grazie a chi mi ha scritto per segnalarmelo, in questi giorni sono così sconnessa che l'ho scoperto solo ieri. tra l'altro il MaritoAggiornato ha comprato sempre il corriere della sera e quindi non avevo visto il bell'articolo di Maurizio Crosetti "MammaBlog -- il club (online) delle mamme perfette", che, citazione o no, valeva la pena di essere letto. rimando al blog di silvia -- mammaimperfetta per la lettura integrale dell'articolo che, vista la mia memorabile inettitudine informatica, non sono capace di postare come ha fatto lei.
inutile dire che la cosa mi ha lasciato in fibrillazione per tutta la giornata di ieri per svariate ragioni. tanto per cominciare essere citata su un articolo di un quotidiano nazionale fa sempre un certo effetto e per di più a proposito di momo... non ci sono parole. e poi l'orgoglio di essere accanto a blog storici, famosi e secondo me fantastici, mi ha ubriacato. infine una punta di malizioso gongolamento per la comunicatività delle parole che scrivo me la sono concessa.
adesso vado a nanna che la dura vita della mammablogger continua a ritmi serrati.