mercoledì 31 agosto 2011

io, me & l'attesa

posso dirlo?
io e l'attesa non andiamo molto d'accordo.
non credo sia solo questione di pancia, chili di troppo, riposo forzato, apprensione e disturbi della gravidanza, ma proprio di aspettare.
insomma, io queste due gravidanze le ho volute, anche perché l'idea di essere gravida mi piaceva, mi faceva sentire investita di un'aurea meravigliosa. sì, quando non c'era. poi appena ci son cascata son cominciate le nausee, il vomito, il sonno invalidante, i disturbi, i fastidi, il sentirmi responsabile di una vita e allo stesso tempo non più pienamente padrona della mia.
avevo creduto che la mia latente depressione durante la prima gravidanza fosse dovuta alla mia lontananza da casa, da tutta la bellezza di condividere con il ramo femminile della mia famiglia e con tutte le mie amiche la gioia dell'attesa, invece mi sono accorta che no, son depressa pure 'sta volta, dentro casa di mia madre, con mia sorella e con le mie amiche a portata di pancia.
è proprio che il questa cosa del non essere al pieno delle mie capacità, del dover chiedere aiuto, dell'avere difficoltà a fare una passeggiata con momo perché collasso sotto il sole e appena lo prendo in braccio sento fitte che mi gelano, proprio non l'accetto.
eppure l'accetto.
eppure lo so che sono felice.
eh sì, deciditi. sei depressa o felice.
a volte depressa e a volte felice.
cioè no, sono di fondo felice, e generalmente depressa, ecco.
se penso a brufolo e a momo, a noi, la nostra famiglia e io che in questo momento ne sono l'emblema di proliferazione e moltiplicazione di amore e vita, mi sento davvero una creatura magica (oddio fermatemi), ma poi adesso ho la schiena che mi duole, perché per non sentire le costole che mi si poggiano sulla pancia e mi segano e una strana pressione a sinistra in basso, e anche un costante bisogno di fare pipì  devo stare tesa, con il petto in fuori come la segretaria scema davanti al computer. e quindi evidentemente assumo una posizione che mi fa venire dei nodi alla schiena come lividi.
fine del bollettino.
poi parliamo del caldo. no, non ne parliamo, lascio alla vostra immaginazione.
parliamo del sonno. del fatto che appena momo dorme di notte senza interruzione io soffro di insonnia. e faccio incubi terribili oppure penso a tutte quelle cose che potrebbero aspettare l'alba e invece no.
va be' chiudiamo anche questo. no, giusto per dire, che la gravidanza non è una malattia, ci mancherebbe, ma non è neanche essere normali. perché poi io normale non sono neppure da non incinta, ma certi piagnucolii non mi vengono così all'improvviso per mezze parole fraintese o per una scarpa che è diventata troppo piccola per momo.
e io, qui lo dico, non sopporto di essere fuori di me. anzi, essere così dentro di me da non riuscire a decidere come venir fuori. 

sto per ripartire. dopo più di due mesi, torno a casa, a roma. con momo, brufolo e una caterva di roba ammucchiata qui dai nonni.
tra cui consapevolezze sparse:
  • che non sempre è il momento di fare guerra, tra una battaglia e l'altra c'è l'attesa per valutarne la reale necessità
  • che esistono delle sfumature, che sono molto più nitide quando sei fermo a guardare un muro in una sala d'attesa
  • che i sentimenti pure hanno sfumature, e l'attesa solo, tra un picco e l'altro di quelle passioni, te le fa esperire
  • che l'attesa dei figli ha poco a che vedere con la maternità, ma più con la figlità
dio, che valigie pesanti.
(ma quanti figli devo fare per diventare grande?)

giovedì 25 agosto 2011

26 mesi

mio piccolo grande momo
oggi prendo a pretesto un 25 che ti fa compiere due anni e due mesi per lasciarti qualche pensiero.
stai diventando proprio grande e indipendente, forte anche nel chiedere aiuto, un vulcano inesauribile di energia e voglia di scoprire ed esplorare il mondo e te stesso.
quest'estate è corsa via veloce, anche se per me faticosa, hai corso tanto e starti dietro non è sempre stato semplice, in tutti i sensi. a volte ho avuto il desiderio di sparire per poterti osservare inosservata, non interferire e godere solo io della tua presenza senza esserci davvero. ma le tue manine curiose mi ritraevano a te, i tuoi occhi mi hanno sempre cercata anche quando hai ostentato l'indifferenza per i nostri litigi. e le tue parole sussurrate, gridate o solo formulate tra le guance mi hanno ripetuto all'infinito l'amore, l'amore, l'amore.
piccolo koala che ancora vuoi entrare nei vestiti della mamma per incastrare il viso tra le nenne e dici che sono tue e poi quando ti chiedo un bacio mi dici no mamma non piace e corri via ridendo sotto i baffi.
in quest'estate hai imparato a nuotare, a fare le capriole, a stare senza pannolino, e quasi a saltare. e poi a raccontare, chiedere, spiegare e inventare qualsiasi cosa. hai conosciuto jacopo, un bimbo che abita in campagna dai nonni, oltre il campo delle pecore, nella casetta vicino ai maiali, guida già la macchina e ti fa compagnia quando giochi da solo. ma sembra che ora sia andato in vacanza con l'aereo. 
stai scoprendo il mistero della vita che cresce di giorno in giorno nella pancia di una mamma, e vuoi sapere se anche tu sei venuto da lì.
sogni le papere e vuoi le storie. tante.
noi siamo sempre più due, ma non ti ho mai sentito così vicino.


mercoledì 24 agosto 2011

La sindrome del nido e altre psicosi di ordinaria amministrazione

quando arriva in genere questa ondata d'ansia di mettere a posto la casa?io mi ricordo che nell'altra gravidanza l'ho avvertita abbastanza avanti.
poi non so com'è che quando sono incinta mi ritrovo sempre lontana da casa. l'altra volta tutta la gravidanza a ny, questa tre mesi in trasferta estiva... deve esserci qualcosa sotto...
comunque ho voglia di... niente.
voglio svuotare la casa, credo che lo farò quando rientreremo a settembre. nel frattempo mi lascio ispirare da foto di case semi vuote. anche qui deve esserci qualcosa sotto.
la confusione mi destabilizza. ho bisogno di pace, silenzio e un po' di vuoti.
io ho sempre avuto il casino intorno. il MaritoZen, con note più o meno polemiche, me l'ha sempre fatto notare: tendo a contornarmi di cose, a riempire tutti gli spazi, gli angoli, come se temessi di sentire l'eco dei miei passi.
ma forse sto cambiando, maturando. e non ho più paura di sentirmi. di sentire lo strascico delle mie azioni e della mia voce. e ovviamente della mia famiglia che sta crescendo.
quest'estate momo ha giocato con l'acqua e il legno, terra e sabbia. quasi nient'altro. colgo proprio questa essenzialità che a me manca(va). la vorrei cercare, trovare, iniziando a sgomberare il mio spazio vitale.
e quindi inizio a mettere su liste (che mi piace tanto) di cose da fare al rientro: devo ancora cambiare i bastoni delle tende. ovviamente son lì, in un angolo, comprate da mesi e mai montate.
poi sto fortemente desiderando una cantina dove riporre tutto ciò che non ci serve quotidianamente e che invece abbiamo sempre tra i piedi. e quindi svuotare, svuotare, in particolare, il salone, la camera da letto e la cameretta di momo che deve accogliere anche il piccoletto a breve. e anche il corridoio: insomma, tutta la casa.
voglio anche fare un bel repulisti del mio guardaroba, ma forse aspetterò di partorire e capire che forma prenderà la mia vita (in tutti i sensi).
e anche la cucina la vorrei rendere più efficiente: meno roba tra le scatole e più piani di lavoro a disposizioni.

poi ovviamente ci sono i lavori a lungo termine, cose che prima della nascita di brufolo non sarà possibile compiere: un soppalco in camera da letto, tinteggiare tutta la casa, spostare la mia postazione di lavoro fuori casa.

ecco, pensieri sparsi, ma ho la necessità di sentire che sono cose concrete, che farò davvero.
voglio proprio mollare la zavorra, non ne posso più di sentirmi schiava delle cose, invischiata nella rete che le cose intorno tramano, facendoci inciampare, distrarre, urtare. voglio stare. ascoltare il silenzio, scegliere poche cose, ma che mi ispirino.
voglio poter mettere un cd senza dover cercare tra mille custodie. voglio avere sul comodino il libro che sto leggendo, gli altri via, per le strade, su comodini di altri, su scaffali pubblici. altrove, non nel mio spazio vitale creativo e riflessivo. voglio decidere di fare un ciambellone e non dover prima spostare i barattoli della pasta, staccare la presa del micronde per attaccare quella delle fruste... insomma voglio che i gesti quotidiani, quelli che in questo momento ritengo importanti, essenziali, di fondamentale benessere, siano semplici.
ecco, credo che dopo questo post il MaritoZen sarà contento di avermi sposato. e non è poco, soprattutto perché non sono solo parole: saranno azioni, le documenterò!

sabato 20 agosto 2011

Parliamo di... pannolini!!! -- 4, ultimo capitolo?

allora, ecco la situazione: che usiamo i lavabili lo sapete, no?
da maggio, dopo un mese intenso di nausee per la gravidanza appena cominciata e continui conati di vomito ogni volta che aprivo il portapannolini che avevamo in bagno, ho deciso -- saggiamente e non senza un enorme sospiro di sollievo del MaritoZen -- di ritirare la montagna di cotone biologico che transitava sul fasciatoio di momo e, a malincuore, iniziare a comprare gli u&g.
da quel momento momo ha iniziato ad essere insofferente al pannolino (probabilmente anche a causa del caldo incombente e del suo trionfale ingresso nei terrible twos). spesso rimettergli il pannolino dopo il cambio era diventata una lotta all'ultimo sangue. inizialmente un gioco a rincorrerlo e braccarlo, poi andava per le lunghe e in genere mi innervosivo talmente che finiva in urla e minacce (sì, il volto malefico di mammacaia).
parallelamente da praticamente la nascita giaceva nel nostro bagno un vasino a forma di orsacchiotto, rosso e simpatico. NonnaPapera l'aveva comprato e ce l'aveva piazzato in casa per simpatia e così capitava spesso negli ultimi mesi che quando momo partecipava alle mie soste in bagno si sedesse anche lui e ci facesse la pipì.
non avevo in programma di affrontare il problema e infatti così è andata: quando capitava, mi veniva in mente, o ne aveva voglia lui, si sedeva sul vasino e faceva la pipì, diversamente pannolino e via.
ultima premessa: vista la mia incintaggine appena iniziata l'estate ho pensato: certo, se riuscissi a togliere il pannolino a momo quest'estate... passare l'inverno con due produttori di pannolini (e volendo reinserire l'uso dei lavabili alla nascita di brufolo) la vedo dura e poi momo ha due anni... potrebbe essere pronto. il fatto era che dovendo lavorare e non potendo contare neanche su una settimana consecutiva in cui potermi dedicare da vicino a questa cosa, non mi andava di delegare a una nonna o totalmente al MaritoZen tutte le incombenze che immaginavo legate al cambiamento.
non avevo fatto i conti con la determinazione di momo.
esattamente come ha fatto per il passaggio nel suo lettino e nella sua cameretta e come ha fatto per l'abbandono della nenna, momo decide e fa.
e non ammette repliche.
il giorno di ferragosto le mie urla e minacce non sono servite a niente, piuttosto se lo sarebbe strappato a morsi quel pannolino. non lo voleva.
e così ho pensato che fossero segni piuttosto evidenti del fatto che dovevamo archiviare i pannolini. e così è stato.
di botto.
senza sfumature.
senza compromessi.
da lunedì momo non porta il pannolino, né di giorno né di notte.
il primo giorno è stato perfetto: ogni tanto gli ho proposto di andare sul vasino e ha accettato di buon grado, facendola lì dentro. ha fatto addirittura la cacca. ha fatto sia il riposino pomeridiano di tre ore senza bagnare il letto e la sua notatta filata senza bagnare il letto e soprattutto senza svegliarsi per andare a farla.
il secondo giorno pure: perfetto. giorno e notte.
il terzo giorno, mercoledì, ero sull'orlo di una crisi di nervi. la sera prima eravamo andati a casa di amici e lui era rimasto sveglio fino a tardi, col risultato che aveva dormito solo sette ore durante la notte e quindi la giornata successiva è stata un cocktail disastroso di capricci, pantaloni e mutandine bagnate, sceneggiate melodramamtiche come solo lui sa fare e mia totale incapacità di trovare un modo di riacchiappare la giornata, con il risultato che siamo arrivati arrancando fino a sera e io volevo solo spegnere la luce, mettergli un pannolino -- che mi sembrava l'ennesima gatta da pelare che mi ero andata a cercare -- e anche un tappo in bocca (ok, adesso torno in modalità mamma come si deve).
detto questo dopo la nottata di riposo (senza incidenti bagnati) siamo tornati alla normale routine, capricci moderati, testardaggini, ma anche allegria. la notte dopo si è svegliato una volta perché doveva fare la pipì, ma ne aveva anche fatta un pochino nel letto.
ieri è andata bene, tranne un piccolo incidente al parco.
insomma, il bilancio è più che positivo, quasi preferisco gestire questi piccoli (e anche rari, devo ammetterlo) incidenti, che cambiare pannolini con tutto quel casino per poterglieli rimettere. le mutandine invece se le rimette da solo, oppure resta un po' nudo che dice che sta più fresco. io nudo ahhahah io nudo (tormentone estate 2011) e scappa.
cose che ho osservato e considerazioni:
  • quando capita che si bagni, si trattiene comunque. è quindi meglio portarlo lo stesso a sedersi sul vasino. 
  • con la cacca ha ancora problemini, nel senso che quando sente lo stimolo lo dice, ma, finché si siede, gli passa. 
  • si annoia a star troppo tempo seduto, quindi o gli si trova una distrazione oppure si alza appena vede che non esce niente. 
  • per questo passo non ho letto niente. davvero, per la prima volta da quando sono mamma, non mi sono informata. ho fatto tutto come veniva, e a essere sincera, a livello emotivo è andata meglio.
  • momo riesce sempre a stupirmi. quando penso a qualcosa che potrebbe rappresentare un problema, me lo risolve prima ancora di esserci dentro. ma è vero anche il contrario, non mi invidiate (quando penso che una cosa vada liscia mi si rovescia contro in tutta la sua irrazionale e melodrammatica amplificazione)!
  • è diventato un ometto, ma di questo parlerò in separata sede più approfonditamente.

ora una richiesta di consiglio per chi ci è già passato: come vi siete organizzate per le uscite?
per ora ho cercato di proposito di limitarle a ambienti domestici, ma se per esempio affronteremo il viaggio in auto per roma (circa sette ore) come faccio? gli porto il vasino in macchina? igienizzo il ganibetto dell'autogrill e ci poggio sopra il riduttore (lo devo ancora comprare, veramente, è successo tutto troppo in fretta)? non ho ancora capito se esiste una dimanica o una posizione per far fare pipì ai maschietti... momo non vuole farla accovacciato e anche se lo prendo in braccio niente.
boh...

lunedì 15 agosto 2011

quanto costa la felicità?

oggi è ferragosto, il MaritoZen è partito per tornare a roma a lavoro. noi siamo rimasti coi nonni in puglia.
momo dorme e io penso.
che quest'estate non ho fatto neanche un giorno di vacanza. e non ne farò. anche quando non sono riuscita a lavorare, non ero in vacanza né concretamente, e neanche -- tanto meno -- con la testa.
la notte soffro d'insonnia, com'è stato durante la gravidanza di momo. mi sveglio quasi tutte le notti verso le tre o le quattro e non riesco a riaddormentarmi.
se guardo la mia vita non potrei vederla più bella e ricca, eppure mi mancano tante cose.
mi manca di prendermi una serata per recuperare il fiato e fare una maratona di cinema datato e magari francese. mi manca un bicchiere di vino e tolstoj, o meglio proust.
mi manca la possibilità concreta di avere la casa che vorrei. tutta bianca e un po' pop. non ho neanche la possibilità concreta di mettere in ordine quella che ho una volta tornata a settembre, perché non avrò tempo.
mi manca di dire tengo duro perché poi finalmente andrò in ferie. perché le mie ferie partiranno quando nascerà brufolo, e ho come la sensazione che non significherà certo tirare il fiato per me.
mi manca di tornare a settembre abbronzata, e invece il mare ce l'ho a due passi, ma non riesco ad andarci.
mi manca il tempo libero del nulla, della contemplazione, di un tramonto, di una fotografia.
eppure non lo dico per lamentarmi, perché io voglio questa vita. adoro la mia famiglia, sono felice del mio lavoro. sono solo un tantino stanca, ecco.
e a volte mi sembra che non me l'avevano detto che costasse così tanta fatica la felicità.
che appena ho ricominciato a dormire decentemente perché momo ha fatto la pace con la notte, brufolo ha iniziato a fare le capriole tra le tre e le sei del mattino.
che appena ho firmato il contratto che mi ha fatto brindare a me stessa, mi sono ritrovata abitata da un pop corn e non più sola, a dover lottare contro il tempo per poter chiudere il lavoro prima che sia troppo tardi.
che appena mi sono resa conto che potevo rimettere i tacchi, che tanto momo lo prendo in braccio di meno e ogni tanto riesco a uscire da sola, ho dovuto ritirare fuori il premaman.
sono certa che con brufolo sarà tutto diverso, che affronterò problemi diversi, che mi scontrerò con una me diversa, ma so anche che penserò meno, e per me sarà una salvezza. e so che i primi mesi saranno totali, com'è giusto che sia. e io non potrò oppormi. e non potrò riposarmi.
penso all'estate prossima e ancora non intravedo la vacanza.
ogni tanto mi fermo e faccio liste che a me aiutano a mettere le cose in ordine e mi accorgo che non ho nulla di cui lamentarmi.
io son fatta così.
un po' inquieta che senza far niente non saprei stare, ma poi un po' bambina che quando ho sonno mi viene da piangere.

venerdì 12 agosto 2011

scatti dalla campagna

siamo di nuovo in puglia, dopo due settimane dagli altri nonni in campagna.
le giornate lì sono state lente, tanta natura, tanto verde.

momo ha trovato la sua dimensione, fatta di giochi con quello che trovava, che raccoglieva semplicemente.


ha avuto tanti momenti di calma, cosa a cui non siamo abituati.
lui che è in perenne movimento e agitazione, si fermava. per mangiare, per osservare, per stupirsi.

si è sporcato tanto, ha giocato con legno, acqua, terra, ha corso, ha mangiato direttamente dagli alberi. non ha mai messo le scarpe.


ogni cosa era un'avventura per lui


 e poi ha avuto modo di stare un po' con le sue cuginette, amori folli e disperati conflitti, ma tanta tanta allegria e tenerezza.


io e il mio pancino in crescita abbiamo trovato spazio creativo. tanto lavoro quest'estate, ma bello.


buon ferragosto a tutti
presto aggiorno con qualche scatto dal mare