giovedì 17 giugno 2010

bagagli

oggi facevamo i bagagli, io e momo, il mio abbattutello e malaticcio momo. cercavo un borsetto per i solari e mi sono ritrovata fra le mani il borsetto a strisce colorate, quello coordinato al borsone portato in ospedale circa un anno fa. e l'ho aperto.
momo era intento a infilare i flaconi di sapone nello scarico del bidet e io mi son trovata tra le mani i nostri braccialetti. con il mio nome un po' sbiadito, quello di momo tagliato perché non riuscimmo a sfilarglielo.
be', non c'è molto da dire. è tornato tutto così vivo.
allora mi sono seduta sul water, ho preso momo sulle ginocchia e gli ho raccontato una storia, quella di un desiderio diventato vita in una calda sera di giugno, del taglio di una catena di attese, della ricerca di un corpo in una separazione, del mistero di un incontro avvenuto mille volte.
momo è stato ad ascoltare, poi mi ha sorriso. si è lanciato per terra e ha iniziato a strappare l'"internazionale" della settimana scorsa.
e io commossa lo guardavo.
questo per dire che fare i bagagli, ormai, può risultare molto più struggente di un tempo, ma in ogni modo ora sono pronti e noi partiamo.
non so se avrò connessione e se potrò aggiornare, quindi intanto saluto la blogosfera e auguro a tutti voi delle splendide settimane.
noi torneremo, prima o poi, spero più riposati e sereni.
un bacio
c.

mercoledì 9 giugno 2010

di compleanni... un aiutino

si avvicina il compleanno di momo.
io sono veramente emozionata. non mi capacito come abbia fatto a passare così tanto tempo e come abbia fatto io a non riuscire a dare una festa per lui finora.
quando è nato ho coltivato l'idea di aspettare la fine dell'estate e organizzare una festa per dargli il benvenuto. poi l'estate è finita e sono iniziate le crisi isteriche. momo che non dormiva più di giorno, io che arrancavo e la festa è passata in cavalleria.
il battesimo non l'abbiamo fatto e quindi anche questa occasione che generalmente funge da festa di benvenuto è saltata.
ora sta per compiere un anno e noi partiamo per le vacanze, quindi per il suo compleanno non saremo a roma. sicuramente faremo una festicciola fra noi, ma non una festa con bambini e cuginetti come mi piacerebbe. torniamo intorno al 10 luglio, quando il suo compleanno sarà passato da un pezzo, e tra l'altro io contavo di riscappare via dalla città perché farà un caldo mostruoso e probabilmente ormai molti saranno partiti.
insomma non so bene che fare. di sicuro non voglio ridurmi come per il mio, di compleanno. che ancora se ci penso mi viene da piangere. però l'idea di farlo in differita un po' mi scoccia, tra l'altro stando in vacanza sarebbe difficile organizzare per bene senza ingolfarmi alla fine, e anche far tutto pronto da ora mi sembra poco realistico (visto che devo ancora fare mente locale su quello che dobbiamo portarci via per le vacanze).
che fareste voi?
e cosa avete fatto per il primo compleanno del vostro pargoletto?
mi date un consiglio?

sabato 5 giugno 2010

orario insolito

guardate un po' che ore sono. e io sono sveglia.
non pimpante, ma lucida.
ci sono stati due amici a cena e appena sono andati via il MaritoOcchioLanguido si è impigiamato e già ronfava, io invece, proprio come una vita fa, mi sono sistemata la cucina, ho sparecchiato, attaccato la lavastoviglie, lavato quello che era da fare a mano e il piano cottura e ho perso un tovagliolo scrollando la tovaglia fuori dalla finestra.
ora non ho sonno. so che dovrei andare a letto, perché chissà quanto riuscirò a dormire, ma ho bisogno di appuntare questi ultimi giorni.
sono stata due giorni sotto shock. l'altra notte momo è caduto dal letto.
io sono stata svegliata da un rumore sordo e poi un rinculo inquietante tipo qualcosa che si spiaccicava. ho gridato, già sapevo, poi ha iniziato a piangere anche lui. il MaritoFelino è balzato in un unico movimento dentro il lettino di momo gridando: dov'è? dov'è?
ma era già nelle mie braccia.
e io non ragionavo più.
non ero neppure consapevole del fatto che stesse nel mio letto, ancora adesso ho il dubbio che si sia catapultato fuori dal suo lettino.
eppure credo che sia andata diversamente: probabilmente l'ho preso e messo nel lettone quando si è svegliato nel cuore della notte, l'ho allattato in automatico, e altrettanto automaticamente l'ho messo dalla parte esterna per ciucciare dall'altra parte e lì mi sono addormentata.
ho perso il controllo.
ho perso il controllo.
non ho fatto altro che pensare ai danni irreparabili che questa mia leggerezza avrebbe potuto causare. sono stata sveglia ad ascoltare il suo respiro. sono stata ad osservarlo per carpire delle mancanze, delle stranezze.
per fortuna nulla.
anche ora se ripenso a quel rumore, mi sento male, mi viene da vomitare.
momo sta bene, a parte un bernoccolo in fronte, ma io non riesco più a dormire tranquilla. ho paura di riperdere il controllo.
eppure in questi giorni abbiamo trascorso dei momenti meravigliosi insieme, di giochi nuovi, di nuovi scherzi, di risate d'intesa. di tempo condiviso e non a disposizione. un sacco di coccole, e tante cose nuove.
ha finalmente imparato a battere le mani, prima faceva i pugnetti, non riusciva a tenere le manine aperte quando le batteva fra loro. poi parlotta sempre di più, sperimenta la sua voce e varie sillabe. si sta svegliando un po' meno di notte (e so che non dovrei dirlo, ma, chiamatemi scema, continuo a essere positiva e voler credere che siano miglioramenti e non casualità o, peggio, quiete prima della tempesta). ma la cosa più eclatante è che ieri, 3 giugno 2010, momo ha compiuto i suoi primi passi in autonomia. si è alzato in piedi, ha lasciato l'appoggio, ha controllato il suo equilibrio, poi ha fatto due passi, distanziati l'uno dall'altro e lentissimi . poi ha ricercato e trovato l'equilibrio e si è riseduto.
ho trattenuto il fiato, avrei pianto, se non avessi consumato tutte le mie lacrime mentre il rumore di quella notte mi continuava a martellare la testa.
ma dicono che i bambini sono di gomma. io lo spero.

martedì 1 giugno 2010

a posto

sorseggio il mio caffè. momo dorme, fuori c'è il sole.
io sono sul divano col mac tra le gambe incrociate.
e mi sento...
a posto.
ecco, era un po' che non provavo questa sensazione.
diciamo un annetto.
ci sono tante cose che ancora devo mandar giù dell'asilo, non ne ho mai diffusamente parlato, forse un giorno ci riuscirò, però devo dire che nella nostra situazione è stata la chiave di volta. la mia vita ha ripreso a funzionare. ho tre ore ogni mattina in cui "staccare". poi non sempre faccio realmente qualcosa per me, ma stacco ed è già molto. e poi riprendo momo e abbiamo ancora un sacco di tempo insieme, ma non so come dire, sembra più organizzato, più... a posto.
mi sembra di vivere un secondo innamoramento. mi sembra di aver trovato nuovi modi di comunicare con lui, mi sembra che ridiamo di più, che giochiamo di più.
non che prima me ne fossi disamorata, ma era come se vedessi solo la fatica della nostra condizione che mi distraeva anche dall'apprezzarne tutte le meraviglie.
e mi dispiace.
però ora è diverso. complice anche il bel tempo, che a me fa un effetto determinante, sento di poter ricominciare a godermi la vita.
che per me non è fare le cose di prima, fare cose da sola per sentirmi giovane e libera, né fare cose ancora più strane per dimostrare e dimostrarmi che non è cambiato niente, ma apprezzare questa nuova fase della mia vita e della nostra vita. imparare cose nuove e farne, di cose, che ci si incastrino bene. perché è cambiato, eccome. è cambiato tutto.
prima leggevo 6/8 libri al mese, mangiavo sushi e frutti di mare almeno una volta a settimana, fumavo moderatamente un tabacco profumatissimo, bevevo con gusto in compagnia. cucinavo tanto, piatti sempre diversi, elaborati e scenografici. impastavo. mi isolavo talvolta in un torpore ozioso in cui fermavo impulsi che mi facevano riflettere o semplicemente commuovere, mi nutrivo di sfumature d'arte che lasciavo fermentare tra le mie dita. andavo al cinema e a vedere mostre. scrivevo tanto, parlavo di più e riuscivo ad esprimere le cose che mi piacevano e perché. avevo un contatto con la realtà quasi effimero, riuscivo a ignorare tanto e tanti. condizione che mi faceva vivere spensierata, alla giornata, attaccata agli attimi, alle persone che sceglievo, ai sentimenti.
ora no.
questo ritratto mi fa capire quanto potente sia stata la deflagrazione della maternità.
eppure, oggi, non posso dire di non amare la mia vita.
quel ritratto sono io, ma nulla tornerà come prima. e non ci tengo a che accada. perché la vita è una, il tempo è limitato e tutto non si può avere, non si può fare.
sicuramente torneranno a sprazzi le cene scenografiche e i libri letti tutti d'un fiato, tornerà il sushi e il cinema, ma tutto il tempo che impiegavo per coltivare me è ormai assorbito da momo, dall'innaffiare la sua anima così pura, assetata di amore, di vita e dal raccogliere i suoi dolci frutti.
e io provo a reinterpretarmi, questo sì.