mercoledì 26 gennaio 2011

Colazione con simplymamma

In questi momenti è come se tutto quello che attraverso un blog si esprime, tutto quello che attraverso un blog si scopre e tutto quello che a volte sembra vuoto, spento, come se dietro le nostre parole di blogger ci fosse il nulla, ecco, in questi momenti acquista un senso, uno spessore, acquista un sentimento. Acquista uno sguardo, acquista dei meravigliosi occhi azzurri e un'intonazione familiare. Ecco che ci si può abbracciare e riporre ancora le confidenze, questa volta in una mano vera, da amica. Sorseggiando un cappuccino come fosse un appuntamento fisso. Incontrandosi per strada e riconoscendosi in mezzo a una piazza.
 Ieri ho fatto colazione con Simplymamma e spero con tutto il cuore di riuscire a farlo ancora!

giovedì 20 gennaio 2011

Cala la notte

siamo dai nonni, in puglia, io e momo senza papà, rimasto a roma a lavorare.
qualche giorno di evasione, per spezzare l'invernata di raffreddori e avvicinarci al sole e al mare, prima che ce li porti la bella stagione.
momo è il bambino più dolce del mondo, ovviamente perché lo vedo coi miei occhi, ma anche perché il nostro rapporto si arricchisce di effusioni al di là dell'allattamento. ora momo chiede le coccole dicendo coccole e ne fa dando bacini e abbracci stretti stretti. mi prende la faccia tra le manine e mi riempie di baci e morsetti e dice mammamma mmammaa.
anche il momento dell'addormentamento è cambiato molto. momo chiede la nenna quando si mette nel lettino, ma poi resta sveglio e vuole storie, canzoncine e poi chiacchiera chiacchiera fino a quando come una pila scarica si esaurisce e si addormenta.
Da qualche tempo si era abituato ad addormentarsi anche senza di me, ma adesso che siamo qui soli, dormiamo insieme nel lettone e si addormenta con me. e ieri sera mi ha commosso assistere a quell'istante, quello in cui le palpebre si fanno pesanti, un filo di voce emette una delle ultime parole conquistate e le labbra si piegano in un impercettibile sorriso. ecco che il mio bambino si stacca dalla realtà e si abbandona alla dimensione più leggera, più morbida e calda del sonno. eccolo tornare il mio animaletto, il mio neonato, con gli occhi chiusi e le guance soffici, i pugnetti stretti e i piedini con le piante una contro l'altra. quell'istante in cui respira rumorosamente e inizia a sognare cose belle.

venerdì 14 gennaio 2011

la tv: sì o no?

è online l'ultimo mio video su piccolini.tv


secondo me comincia ad andare meglio, mi dilungo un po' meno, tutto è più asciutto e scorrevole, mi dite che ne pensate?
e soprattutto: tv, sì o no?
buon fine settimana!

ps che poi vorrei sapere perché su youtube il fotogramma che si vede come "copertina" è sempre il più sfigato in cui ho generalemnte la faccia storta da povera a me!

mercoledì 12 gennaio 2011

politically uncorrect -- parliamo di colf

lo so che è brutto generalizzare, ma ho l'impressione che le colf, come categoria, abbiano delle velleità da architetti/arredatori.
è una convinzione che ho maturato nel corso degli anni, da quando da bambina avevamo una tizia in casa che ogni tanto faceva fuori vasi e soprammobili e alle lamentele di mia madre rispondeva che erano brutti e poi tornava con delle oscenità in plexiglass per sostituire i ninnoli mancanti; da quando appena andata a vivere col MaritoZen, la sua colf di lunga data faceva sparire le mie foto incorniciate e le ritrovavo a testa in giù sull'ultimo piano della libreria, dietro una fila di libri e quando le dicevo come volevo che stirasse le camicie mi rispondeva che lei lo sapeva meglio di me come l'allora mio compagno voleva le camicie (chiaro che la tipa ha avuto vita breve in casa nostra, che non era tanto questione di arredamento...); da quando, visti i propositi d'inizio anno, ho deciso di provare a far fare le pulizie a una ragazza e mi sono ritrovata:
  • con un armadio inaccessibile, causa settimino piazzato davanti alle ante
  • con cassettone dei maglioni, solitamente posizionato in pole position sotto al letto, spinto dalla parte del muro e inaccessibile previo trasloco di letto in ferro battuto del peso di 8 quintali
  • alle prese con la sparizione di una pelle di daino situata in cucina e rinvenuta dietro il water
  • impossibilitata ad aprire/chiudere le finestre della cucina causa sbarramento a opera di un mobile che solitamente sparisce nell'imbotte delle stesse e invece campeggiava al centro della cucina
  • col bagno inzaccherato dopo la prima lavata di mani di momo, causa sparizione del tappeto del bagno solitamente sotto al lavandino, proprio per preservare il pavimento dall'inevitabile
  • impossibilitata ad accedere all'armadio di momo, causa cassettone giocattoli apparso proprio davanti alle ante (è un vizio)
  • nel dubbio amletico sull'identità di oggetti metallici rinvenuti sul fasciatoio di momo, grazie al cielo prima di avercelo disteso
  • costretta a spostare il divano che impediva l'agevole accesso in casa
  • alla ricerca dei giocattoli di momo scomparsi 
  • a dover buttare del didò indurito perché la busta dentro il quale era riposto era stata aperta per metterci dentro animaletti e pezzi della fattoria
tutto questo mi ha impegnato a più riprese per almeno un'ora.
ma è normale?
comunque avrei anche sopportato, se non avessi trovato quello che ho trovato:
le mie scarpe nella scarpiera!!!
cioè quelle che io ho generalmente sui mobili erano state messe a posto.
ma dico, come ti viene in mente???

martedì 4 gennaio 2011

Buoni propositi, sono ancora in tempo?

ecco, io non è che ne faccia spesso. anzi, direi che generalmente li evito perché mi mettono ansia. però oggi mi gira così, che in fondo aiuta anche a guardarsi dentro e capire cosa è importante.
poi fatti il quattro gennaio non porteranno neanche troppa sfiga (che alcuni dicono che i propositi da primo dell'anno sono destinati a non essere mantenuti), quindi ecco qua i miei propositi sparsi, come mi vengono.
  • allegria, la mia parola d'ordine. c'è una bella differenza tra ridere di una smorfia di momo che furbastramente svuota una confezione di farina per terra e urlare la fatica di dover ripulire. la fatica non diminuisce certo urlando. e col sorriso magari riesco a spiegargli meglio che alla prossima gli trancio le mani, no? :D
  • delegare, il mio tentativo. voglio trovare una persona che mi aiuti in casa. con le pulizie straordinarie, ordinarie, e anche con momo in maniera saltuaria. (questo è il più difficile)
  • concludere, il mio bisogno. mettere dei punti. chiudere dei progetti. tutti questi documenti aperti, queste discussioni lasciate a metà, questi fogli volanti, non mi fanno stare bene. e poi ho voglia di...
  • raccogliere i frutti, il mio premio. mica si può stare sempre a seminare.
  • aspettare, il mio ritorno bambina. voglio concedermi il tempo di gustare un desiderio. lentezza, attesa, calma, sguardo lungo. che senso ha rincorrere i desideri? non si ottiene nulla, si diventa solo shiavi dei bisogni.
  • fare meno, esserci di più, il mio mantra. togliere di mezzo tutti gli obblighi e gli impegni (che in realtà non sono così importanti) e godermi il tempo con tutta me stessa.
ecco, questi i miei propositi, e i vostri?

lunedì 3 gennaio 2011

Come si comincia dal tre?

ricomincio da tre.
noi tre.
il mio nucleo, la mia partenza.
è tutto quello che ho
tre abissi
tre mondi
tre risate
tre passi
sei occhi
quattro grandi e due stretti
due verdi e quattro blu
impronte diverse
carezze
ricomincio da noi
che ci siamo stretti
che abbiamo pianto
che abbiamo combattuto
che ci siamo svelati
parlati
spiegati
che abbiamo scelto.
noi ci siamo scelti
siamo arrivati
dentro questo abisso
questo mondo
questa risata
questo passo a tre
volando mano nella mano
come un quadro
come un sogno
e dentro c'eravamo già.
noi abbiamo urlato
dentro le notti silenziose
ci siamo aggrappati
alle cose sconosciute
abbiamo ferito
abbiamo ingoiato
presentimenti e amarezza
abbiamo socchiuso gli occhi
e abbiamo atteso
abbiamo promesso
e abbiamo disatteso.
ma non ci siamo difesi
siamo sempre stati noi
coi nostri abissi incantevoli
i nostri mondi inesplorati
le nostre risate fragorose
i nostri passi incerti
e nessuna difesa
solo coraggio.

claudia tre gennaio duemilaundici