martedì 30 novembre 2010

I regali di Babbo Natale

negli ultimi giorni io e il MaritoBabboNatale abbiamo iniziato a pensare a cosa regalare a momo, poi siamo stati in un negozio qui a roma che vende materiale per le scuole, quindi ha tutto quello che può venire in mente, dall'arredamento ai piccoli giochi per bambini da 0 a 14 anni (che poi, va be', vallo a chiamare bambino uno di 14 anni e ti arriva un bel destro).
poi mi ha scritto una ragazza, lettrice del blog e zia di un bimbo dell'età di momo che voleva qualche consiglio. e mi sono anche accorta che era tanto che non parlavo di quello che fa momo in questo periodo, dei giochi che ha, di quelli che gli proponiamo, ma soprattutto di quelli che fa lui spontaneamente e che in genere son quelli che lo tengono più impegnato :P
allora ecco qua, raccolgo le idee, magari serve anche a qualcun altro, come spunto.
intanto condivido delle riflessioni/regole che secondo me vanno bene per tutte le età:
  • non regalare giocattoli per età superiori. anche se nostro figlio, nipote, amichetto, è intelligentissimo, è pur sempre un bambino. diamogli la possibilità di riuscire a fare qualcosa e bearsi del risultato. giocare con qualcosa di non adatto crea frustrazione e porta anche a disamorarsi di quell'oggetto che poi al momento giusto non sarà più nelle grazie del pupo. 
  • scegliere possibilmente oggetti in materiali naturali. la plastica invade tutta la nostra vita quotidiana, hai voglia ad esplorarla ovunque!
  • scegliere oggetti che possano lasciare molteplici strade esplorative. hanno vita lunga, valgono la spesa e stimolano la creatività del bambino. i giochi con i tasti non sono brutti in sé, ma una volta capito che premo il pulsante e fa muuuuu, perché dovrei continuare a giocarci?
  • soprattutto per i bambini più piccoli a natale eviterei l'abbigliamento. il natale è dei bambini, quasi nessuno si eccita a ricevere un maglione o un paio di scarpe. quindi, piccolo certo, ma un giocattolo.
  • regalare giochi che ci piacerebbe fare insieme a lui/lei. alla fine il gioco più bello per un bambino è condividere l'esplorazione con una persona che lo ama.
per quanto riguarda momo che ha diciassette mesi, lui al momento gioca:
  • innanzitutto con le pentole. ha una cucinetta di legno che è passata di mano in mano delle cuginette provvista di pentoline, tazzine e caffettiera. lui però vuole le mie pentole lagostina, la bialetti e le teglie per la torta. da qualche giorno ha scoperto il forno. non lo riesce ad aprire, ma lo carica di teglie per fare le totte, lo chiude, poi tira fuori le teglie e fa la prova sshicchi, stecchino. questo un numero imprecisato di volte contenuto tra 1370 e 4820, dipende dalle giornate.
  • restando nell'ambito della cucina, è affascinato dai trasporti. dagli qualcosa da mettere in un contenitore e portare in un'altra stanza, o buttare nella spazzatura o trasferire da un contenitore all'altro e potrai scordartelo per dei buoni quarti d'ora. 
  • gioca molto con i libri. non ho aggiornato la sua biblioteca anobii, ma i libri del momento sono:
  1. 12 mesi di pioggia e di sole, la coccinella (regalo di NonnoLupoDiMare)
  2. brucoverde, la coccinella 
  3. la nuvola olga fa il bucato, emme edizioni
  4. pinocchio, dami editore
  5. animali, emme edizioni (il suo favorito)
la cosa meravigliosa dei libri è che dopo averglieli raccontati un bel po' di volte è lui a volerli raccontare. è uno spasso vedere come mette in relazione le poche sillabe cui dà un significato e la mimica per giungere a delle "frasi complete". ovviamente questa è un'attività da fare prevalentemente insieme. benché spesso lui vada nel suo angolino dei libri a sfogliare quello degli animali e a "leggerselo" da solo. a tal proposito, è una bella idea creare un "angolino della lettura" magari provvisto di sediolina o poltroncina bassa bassa (su cui insomma possa sedersi senza chiedere aiuto) eventualmente con tavolino, persino un esagitato come momo spesso ci si siede a "leggere".
  • le carte. noi abbiamo quelle dell'ape junior. sono delle tessere con delle figure nominate sotto. da solo ci gioca tirandole fuori e rimettendole dentro la loro scatola. con noi gioca a riconoscere le figure, nominarle e metterle in relazione. questo è uno di quei giochi che è possibile fare anche da sé. su mammafelice c'è un mega archivio di carte tematiche.
  • poi momo ha delle tesserine logiche per imparare le prime relazioni. gliele ha regalate ZiaPolly. sono delle tessere con gli animali e con il loro cibo. si possono incastrare tipo puzzle, oppure come fa momo, metterle semplicemente vicine.
  • un gioco che ha ricevuto in dono e che ha una vita lunghissima è un bel cesto di mattoncini di legno. le costruzioni, per capirci. al momento gli piace tanto che noi gli costruiamo le torri altissime perché lui le possa far cadere e noi facciamo finta di arrabbiarci. lui ride col gorgoglío. e poi gioca a mettere tutti i pezzi dentro il cesto per metterli a fare la nanna.
  • ha anche iniziato ad appassionarsi alle macchinine. ne ha diverse che appartenevano al MaritoNostalgico e una cinquecento nuova fiammante regalata da NonnaPapera e che fa camminare in giro per casa. oppure vuole che noi gliele facciamo camminare dando una spinta e poi lui deve andare a riprenderle.
  • un altro gioco che gli piace tanto sono i burattini. lui ha quelli dell'ikea, ma a volte gli piace anche che io mi metta il guantone da cucina o i guanti di lattice e gli faccia delle storielle. ovviamente questo è un altro gioco che si può fare anche da sé, senza troppo sforzo.
  • il regalo che abbiamo intenzione di fargli a natale è invece il puzzle di legno. sono quelle tavolette di legno, generalmente tematiche, sulle quali si inseriscono delle sagome di oggetti. gli abbiamo preso una tavoletta con gli indumenti con cui ci si veste e una con pietanze e utensili che si trovano sulla tavola.
altre idee:
  • la casetta con i fori per infilare i cubetti con forme di verse
  • un pupazzo di cui si possa affezionare e magari possa portarsi a nanna per compagnia (momo ha una mammozzone più grande di lui, hi-ho, l'asinello di winnie the pooh, ma visto che dorme nel nostro lettone, sarebe stato meglio si affezionasse a qualcosa di più ridimensionato)
  • delle riproduzioni di animali. momo non ce li ha, ma ho visto che gli piacciono tantissimo perché ci gioca tanto a casa di un amichetto.
per completare metto un paio di link su dove acquistare.
  • io ho preso varie cosette tra i giochi ikea
  • trovo i giochi della città del sole generalmente belli, ma spesso molto cari
  • finora abbiamo preso qualcosa anche da imaginarium
  • ultima scoperta su roma, il negozio guidi, che vende agli asili, ma anche al dettaglio, dove abbiamo trovato una vastissima scelta di giocattoli certificati e di qualità e soprattutto, qualità rara e da sottolineare, genitlezza e professionalità
credo sia tutto, ma se qualche mamma di bimbi coetanei volesse dare qualche spunto nei commenti, io posso aggiornare il post.

sicuramente a questo post farà seguito un altro su tema, perché ho una marea di spunti che vorrei condividere.
ma intanto, voi cosa regalerete ai vostri bimbi per natale?

aggiornamento: dai commenti è venuto fuori quest'altro negozio: eureka kids e vende anche online

giovedì 25 novembre 2010

Noi usiamo i pannolini lavabili perché...

...non ci stiamo con la capoccia. gli ormoni della gravidanza e poi del puerperio hanno destabilizzato l'equilibrio di questa famiglia e da allora non ci siamo più ripresi.
ecco, stavo scrivendo sotto dettatura del MaritoZen.
Ora riprendo in mano la tastiera e vi dico che noi usiamo i pannolini lavabili perché io sono ariete e quando prendo una cantonata piuttosto che fare marcia indietro mi taglio una gamba. e anche perché il MaritoZen, non è Zen a caso e mi sopporta.
la nostra storia con i pannolini lavabili è iniziata con entusiasmo, silenzi assorti e scetticismo da parte di chi ci stava intorno.
poi è nato momo e quasi subito abbiamo introdotto i pannolini lavabili nella nostra routine, così che quando aveva quattro mesi ne parlavo con molto entusiasmo, trovate qui una lucida analisi dei pro e dei contro.
noi abbiamo continuato a usarli sempre, anche in trasferta, soprattutto quando era molto piccolo, perché l'idea di mettergli addosso i pannolini usa&getta, dopo tutta la fatica fatta, mi dava proprio fastidio. poi grazie al cielo sono diventata più elastica e quest'estate, quando aveva più o meno un anno, durante le vacanze e gli spostamenti abbiamo usato gli u&g e via, senza remore e senza scrupoli.
poi, come mi sembra di aver notato in altre esperienze, è arrivata la crisi. generalmente arriva in autunno o in primavera, quando il sole non basta ad asciugarli rapidamente e i termosifoni sono spenti. questo procura un ritardo nella ferrea tabella di marcia che contraddistingue la famiglia che usa i lavabili. e inevitabilemente questo si ripercuote sull'armonia e la complicità della coppia.
ora questo post capita a fagiolo, perché mi sento proprio nello spirito di tirare le somme.
io ho avuto la costanza cocciutaggine di continuare, di insistere. ho avuto un marito che anche rimbrottando mi ha continuato ad aiutare. e abbiamo superato la crisi, non senza l'introduzione di qualche accondiscendenza da parte mia a usare qualche u&g per le emergenze (io ero quella che piuttosto lo arrotolava nelle garze, in mancanza di pannolini asciutti).
e siamo arrivati a novembre quando il condominio ha deciso di riaccendere i riscaldamenti. e tutto sembra tornato sostenibile.
io continuo ad essere convinta che quanto a qualità non ci sono paragoni. momo non ha mai sofferto di arrossamenti gravi. quando è successo, proprio da piccolino, abbiamo debellato tutto con un po' di cremina alla calendula, qualche bagnetto con amido di riso, dei cambi un po' più frequenti e un po' di ginnastica in libertà dal pannolino.
continuo a essere convinta che sia economico. e se dovessimo avere un altro figlio, non ne parliamo.
continuo a essere convinta, ovviamente, che sia una scelta ecologica. e questo lo noto quando prendo la spazzatura e non vengo investita da odorini diabolici come mi capita a casa di chi ha bimbi con gli u&g :D
comunque è una fatica.
e mi rendo conto che non tutte le famiglie hanno un'organizzazione tale che permetta di fare questa scelta. finché io non lavoravo, per esempio, tutto era più indolore, più integrato nelle pratiche quotidiane. adesso, devo dire che mi pesa. per ora lo faccio lo stesso e non perché sia eroica, ma ariete, appunto.
detto questo, credo che non potrei vedere momo diverso da un paperotto che sculetta, quella è l'immagine che ho di lui, col sederotto gonfio e le gambotte che se lo sbatacchiano di qua e di là. quelli sono i suoi pannolini.

mercoledì 24 novembre 2010

Buongiorno, e riflessioni sull'allattamento

eccomi qui
momo è felicemente tornato dai bimbi come dice lui, all'asilo.
felice come una pasqua.
io e il MaritoZen ci siamo ripresi. io mi rimetto a lavorare seriamente.
nel frattempo è arrivata NonnaPapera a rimettere in piedi una situazione degenerata.
da questa ultima settimana mi è rimasto un pensiero.
momo giovedì ha smesso totalmente di mangiare. ha ripreso qualcosa ieri, ma niente di che. per questo motivo, ogni volta che mi ha chiesto di attaccarsi al seno, ovviamente ho lasciato che ciucciasse.
questo ha fatto sì che il mio senso ricominciasse a produrre una quantità di latte notevole. per non parlare del fatto che comunque per quanto momo potesse avere meno fame, si è comunque saziato e si è retto in piedi con le sue energie.
ora, ma quando si dice: ehh, beata te che ce l'hai... oppure: ma come, hai ancora latte?
io vorrei dire che non è che una diventa mamma e le viene la gobba del dromedario, eh?
vorrei dire a tutte le donne che il nostro corpo è perfetto (salvo patologie, ma sono poche, sono rare, sono eccezioni) e dovremmo metterci in testa che se ci rilassiamo e diamo spazio alla natura di esprimersi attraverso noi, funziona ancora meglio.
vorrei dire che non dovremmo più permettere a nessuno di inculcarci una sfiducia nelle nostre innate e fisiologiche e naturali capacità di essere mamme.
non dovremmo permettere a nessuno di insinuarci il dubbio di non essere all'altezza o di non potercela fare.
e poi vorrei dire che io ho avuto una storia di allattamento abbastanza felice, tanto che ancora allatto e non ho intenzione di smettere. ma se siete al primo figlio, non demordete, chiedete aiuto. a volte basta veramente poco, basta qualcuno che ci sostenga con cognizione e positività e ci dia qualche dritta, basta ascoltare un po' di più se stesse e il proprio figlio, e non affidarsi invece al disfattismo delle strade facili.
io non sono mai stata categorica sull'argomento, perché sono convinta che ogni storia sia a sé. e rispetto moltissimo tutte le mamme che per una ragione o per l'altra decidono di non allattare a lungo o non allattare proprio. però sono contro, apertamente contro, alla cultura del "tanto è lo stesso", alla cultura dello struzzo che mette la testa sotto la sabbia, alla cultura che predilige per partito preso il chimico, il finto, il surrogato, al naturale, per un'ansia di onnipotenza che ci fa credere che la natura la possiamo dominare. no. la natura fa il suo corso, e generalmente ci restituisce quello che vi seminiamo, nel bene e nel male.
il latte materno fa bene, non solo ai figli, e questo lo credo fermamente.

martedì 23 novembre 2010

Sesta mallattia, archiviata.

pare che l'abbiamo scampata.
nell'ultima settimana abbiamo affrontato, in ordine sparso:
  • fuoriuscita di due premolari
  • febbre a 39 passati per 3 giorni
  • effetti collaterali della tachipirina
  • azzeramento dell'appetito
  • allattamento esclusivo per 5 giorni
  • sesta malattia
  • virus gastrointestinale (prontamente elargito anche a me e il MaritoZen)
il fatto di ritrovarmi in piedi stamattina, con un orribile cerchio alla testa, ma tutto sommato sorridente, mi fa sentire che c'è sempre un domani migliore.
ci sono stati momenti in cui abbiamo vacillato, soprattutto quando ieri eravamo distrutti entrambi, io e il papà, mentre momo era stanco e nervoso dalla clausura, ma stava pian piano riacquisendo le energie. però stamattina sembra tutto rientrato in una specie di normalità.
questo per dire che siamo vivi, anche se latitanti.
io ho in testa un po' di post, spero di trovare il tempo e le energie per scriverli.
love
c.

giovedì 18 novembre 2010

Mio piccolo Momo

mio piccolo momo
dolce pagnotta calda e profumata di nanna
lo sai che sei diventato grande?
capisci un sacco di cose e mi insegni un sacco di cose.
oggi per esempio ho scoperto che oltre alla fatica ci si diverte un sacco a giocare con te.
e mi hai insegnato anche che non è vero che sei capriccioso quando hai la febbre, anzi, sei più docile e coccolone.
oggi, mi hai stretto forte in un abbraccio moccioloso e mi sembrava che era una vita che non ci abbracciavamo così.
oggi abbiamo già giocato con le macchinine, col trenino, con gli animali di peluches, con le costruzioni e non le carte. abbiamo messo a posto le pentole nel loro cassettone e le abbiamo anche ritirate fuori e impilate. e mi hai insegnato che aspettando con pazienza, in silenzio, tu sei capace da solo di capire la grandezza delle pentole e come poterle mettere una dentro l'altra. non solo, mi hai insegnato che dandoti il tempo riesci anche a trovare tutti i coperchi giusti. mi hai insegnato che devo lasciarti sbagliare e tu arrivi alla conclusione allegro e soddisfatto. e senza intoppi. e senza rabbia. e senza pianti incomprensibili.
oggi, amore mio, mi hai fatto scoprire una musica che non ascoltavo da tempo, perché nella marea dei cd in disordine, hai cercato a lungo e alla fine ne hai tratto uno, che hai inserito e fatto partire. era una musica che mi ricorda i tuoi primi mesi e l'abbiamo ballata insieme, questa volta tu mi trascinavi in una girandola di risate, non ero più io a sorreggerti in braccio.
amore mio, oggi mi sembra che tu sia diventato grande all'improvviso e che capisca tutto quello che ti dico. quando ti chiedo di portarmi una scatola, o di mettere a posto un barattolo, o ancora di raccolgiere qualcosa da sotto il tavolo. tu parti per queste avventure, insignito di grande onore e torni vittorioso, con lo sguardo fiero e il petto in fuori, le braccia cariche di un oggetto che mi restituisci con spavalderia e orgoglio.
ma oltre tutto questo che un po' lo sapevo, oggi, mio piccolo momo, mi hai insegnato qualcosa di ancora più importante.
oggi mi hai insegnato che sei un bimbo come non immaginavo potessi essere, non di più, ma diverso. eppure a tratti, in qualche breve istante, quando per esempio siamo seduti sul tappeto e tu sei accovacciato fra le mie ginocchia a indicare con il ditino gli orsetti che fanno merenda e mi dici: pappa, mammalà (marmellata), io penso che era questo che mi immaginavo quando sognavo di avere un figlio. proprio questa immagine qui. e per amarti accoglierti come meriti devo solo ascoltarti.
e poi mi hai insegnato che questa felicità me la regali senza prezzo. che tutta la fatica, a volte, veramente scompare. e sento solo l'amore, lo tocco, e lo annuso mentre ti addormenti al mio seno.
la tua mamma, imperfetta e felice


questo post partecipa al blogstorming di genitoricrescono.

martedì 16 novembre 2010

Post solo per te

c'è una cosa che la maternità ruba e non restituisce. qualcosa che manca. che mancherà sempre.
che sì, l'amore per e dei figli è incommensurabile e compensa tutto.

ma io voglio affogare, stamattina, nella nostalgia per quell'amore. quando eravamo solo noi, solo due innamorati.

con il cuore impazzito
come due innamorati
senza niente da fare
che non hanno nient'altro 
che una storia d'amore

giovedì 11 novembre 2010

Ho paura

ho aspettato un'intera giornata per scriverne.
ma ancora mi brucia, ancora sono incazzata, ancora vorrei trovare una spiegazione e soprattutto una soluzione.
ieri mattina sono uscita da casa per accompagnare momo all'asilo e siccome pioveva ho pensato di prendere l'auto, in via del tutto eccezionale (in genere vado coi mezzi, perché in macchina divento una iena, tra abusi e traffico e parcheggio).


che cosa trovo? un finestrino frantumato.
il secondo in due settimane.
so che c'è di peggio, ma sinceramente andare a lavorare (io e mio marito) per tirare fuori 600 euro in meno di un mese per queste cose mi fa davvero incazzare. oltre al fatto che ci hanno anche rubato il tom tom.
e dopo tutta la rabbia per i soldi, la rottura di palle di andare a portare la macchina a riparare il vetro dall'altra parte della città, la sensazione di violazione, la pioggia sotto cui tutto è più difficile, mi rimane una grande amarezza.
non me la prendo col povero disgraziato che ha fatto questa azione. ma semplicemente mi accorgo che queste cose, così diffuse ormai, così all'ordine del giorno, sono sintomo di una crisi molto più profonda di quella che vogliamo vedere. 
che futuro abbiamo, che futuro ha l'italia?

io ho solo voglia di fuggire, ho paura. ho paura del degrado che tocco con mano tutti i giorni, dell'inciviltà, dell'arroganza, della strafottenza, della maleducazione, dell'illegalità.
e no, non me ne frega niente di gettare la spugna. il popolo italiano paga il biglietto solo se c'è il controllore. e non merita che qualcuno investa su di esso. io almeno non mi sento in debito.
io alla prima occasione mollo tutto e vado via.
ho paura di far crescere mio figlio in questa società perché non so come insegnargli a contrastare tutto questo.
non voglio insegnargli a porgere l'altra guancia.
non voglio insegnargli a subire.

io da oggi voglio rimettere in ordine tutti i punti della mia lista: cose per cui vale la pena vivere.
per ora in cima c'è la mia famiglia e la sua armonia.

lunedì 8 novembre 2010

Trashic è online!!!

questo è stato un week end veramente di fibrillazione, prima piccolini.tv (tra l'altro hanno già pubblicato il mio secondo video... leggermente meno logorroico del primo ^.^) e poi tutto il lavoro all'alba del debutto... già, da questa notte a mezzanotte è online trashic!

spero vi piaccia, fatemi sapere! e se c'è qualche suggerimento, qualche critica (astenersi insulti :D), qualche richiesta, scrivetemi!!!
love
c.

venerdì 5 novembre 2010

caia on web.tv

oggi sono stata tutto il giorno off line.
siamo stati all'ikea con un momo tipo mina vagante a comprare una cosa che se riesco anche a montare nei prossimi giorni, magari fotograferò e metterò sul blog. comunque la notizia è che son tornata e ho scoperto che è partito un progetto che si stava covando da un po' e finalmente è online!



si tratta della web tv di piccolini barilla. siamo sei blogger, sei mamme. e parliamo di un sacco di cose interessanti. io ammorberò gli avventori con le nostre vicissitudini familiari... venite a trovarci!!!

giovedì 4 novembre 2010

voglio dire la mia

ieri pomeriggio passeggiavo con momo.
ero andata a prenderlo all'asilo e ho voluto tornare a casa a piedi per avere il tempo di pensare un po'. pensavo all'italia bistrattata da chi dovrebbe difenderla, pensavo a questa città che ho scelto con slancio 10 anni fa e da cui vorrei soltanto fuggire, pensavo al mio sud da cui sono fuggita e che invece mi richiama, mi attrae e mi fa commuovere.
pensavo a tutte queste cose qui, avevo certamente la mia solita ruga in mezzo alla fronte e lo sguardo apparentemente accigliato. e mi ha fermato una donna bionda, con microfono e piccola troupe di ripresa televisiva al seguito. si è presentata come un'inviata di rai uno che chiedeva pareri sulla situazione italiana della famiglia. se esiste un modello di famiglia, ancora. se esiste la possibilità di credere in qualche modello, ancora.
e io come prima cosa avrei voluto piangere, perché le lacrime ce le avevo in tasca e poi invece ho detto qualche frase rassegnata, rammaricata. triste.
già.
però quando ci siamo salutate, un sacco di parole mi son rimaste in tasca assieme alle lacrime e ho voglia di buttarle giù.
perché la verità è che per scegliere ogni giorno con coerenza e positività di avere una famiglia, qui più che altrove, costa tanta fatica.
che la parità secondo me è stata una grande presa per i fondelli.
che questa società e questa politica, e questa moralità ci costringe all'isolamento, a essere diffidenti, a stipare le energie per le proprie emergenze, perché galleggiamo, o cerchiamo di farlo e non possiamo rilassarci mai.
che io vorrei avere quattro, cinque figli e ho 31 anni. potrei farlo, ma mi sento già vecchia e stanca.
che vorrei lavorare e lo faccio, ma significa far tardi la sera e riposare poco, significa scattare su tutte le furie appena qualcosa sfugge al mio controllo, significa arrovellarmi su come moltiplicare il tempo senza togliere nulla a momo, significa crescere un figlio con dei compromessi, significa ingoiare sempre qualche rospo. e significa non ricordarsi più quando è stata l'ultima volta che mi son seduta su un divano con mio marito semplicemente a chiacchierare e a coccolarci.
che io sono una donna forte, me lo riconosco, ma non sono invulnerabile.
che io sono una donna molto fragile e avrei bisogno di aiuto, ma non sempre lo riconosco.
che la famiglia per me è una grande cucina assolata, con un tavolo di legno grande e imbandito. con una mamma sorridente e un babbo aitante. con tanti bambini che salgono e scendono dalle loro sedioline, che si rincorrono sotto il tavolo e nascondono i mandarini.
che a furia di bastonarla questa famiglia mulino bianco, che abbiamo risolto? che di famiglia non ce n'è una neppure senza mulino.
che è molto più rassicurante avere esempi negativi che dilagano. perché una volta che sono consacrati dai media, diventano una spinta, o almeno una giustificazione, a trovare le scorciatoie, le attenuanti, a sguazzare nella superficialità, nell'immaturità, nel qualunquismo, nell'illegalità, nell'ignoranza, nella strafottenza. così uno si sente sempre all'altezza, anche se è un nano. tutto sembra alla portata, tutto sembra semplice.

martedì 2 novembre 2010

vi presento una nuova creatura... ecco a voi, Trashic!

non so da dove cominciare. forse perché ancora devo capire come siamo arrivate a tutto questo. allora provo a scrivere le cose così come mi vengono. qualcuno già lo sa perché su facebook c'è stata qualche fuga di notizie (ok, non ce la facevamo più a tenere il segreto!!!), ma forse chi torna online solo stamattina sarà contento di sapere che a breve nascerà un piccolo spazio targato mammafelice e caia coconi, un nuovo blog su moda, bellezza, fascino e trash, perché se no la storia era troppo noiosa. io e barbara ci siamo trovate a chiacchierare su questi temi e abbiamo cominciato a ridere, ridere e a scoppiettare di idee, e allora perché non condividerle e continuare a ridere, anche? e così lunedì 8 novembre apriamo i battenti di Trashic, il blog un po' trash e un po' chic.
la parte più esilarante è che io dovrei essere quella chic, ma staremo a vedere, ho come la sensazione che nulla sarà statico e ogni giorno ne vedremo delle belle.
vogliamo parlare di cose frivole e di cose utili. vogliamo smontare l'inaccessibilità della moda e avvicinare la bellezza. vogliamo divertirci.
tanto per cominciare abbiamo pensato di lanciare un giveaway al buio e quindi, che aspettate? venite a trovarci qui e iscrivetevi! l'8 novembre festeggeremo insieme l'apertura e la vincitrice di uno dei dieci libri messi in palio.
io sono emozionatissima.
e non vedo l'ora di partire!!!