giovedì 22 ottobre 2009

Di limiti e limitazioni

ho voglia di scrivere
una di quelle voglie da fiume in piena
quest'ultima settimana è stata dura. credo di aver affrontato con molta fatica un altro scatto di crescita. scardinamento della routine quotidiana, poppate continue (siamo tornati anche a un picco di 9 poppate), pianti nervosi, sonno agitato, difficoltà ad addormentarsi e conseguente mia stanchezza soprattutto psicologica. ieri sera sono crollata piangendo mentre il MaritoInfluenzato tentava di far dormire momo. e fra le lacrime mi dicevo che non è giusto. ho desiderato non essere indispensabile per una sera, per un giorno. il sonno mi ha sopraffatto forse più per questo motivo. non volevo sentire il pianto, ma da sveglia lo sentivo e combattevo con l'istinto di alzarmi. non volevo alzarmi, non volevo intervenire, volevo infischiarmene, volevo che ci pensasse qualcun altro. perché io? perché sempre io? fra le lacrime pensavo che non è giusto pagare così tanto. mi sono accorta che non sono più indipendente. non lo sono da momo, ma neanche dal Marito. e forse questo è quello che mi brucia di più. se non ci sono io ci "deve" essere lui. se voglio assentarmi devo chiederlo a lui.

piove intanto, che catarsi riversare giù tutto l'umido, tutto il bagnato, tutto il grigio.

scrivo veloce perché momo potrebbe svegliarsi.
io non sono abituata a chiedere, odio farlo. preferisco non fare, non avere, piuttosto che chiedere aiuto. forse è sbagliato, ma questo mi fa sentire libera. e a un certo punto della mia strada mi sono accorta che la libertà era l'unica cosa per cui valesse la pena scegliere. questo non significa che non riconosca quando qualcuno fa qualcosa per me e non ne sia grata, però non mi piace sentirmi dipendente dai favori degli altri.
ora è cambiato tutto.
e mi chiedo quando la mia vita riprenderà un contorno definito. quella di prima non tornerà, lo so. ma almeno vorrei capire cosa sarà da ora in avanti.
mi sento un po' borderline. per questi mesi quasi ogni gesto era teso a rafforzare il legame con momo. si dice che l'attaccamento con la mamma aiuti a sviluppare un individuo sicuro di sé e allora sempre vicini, attaccati, in fascia, in braccio. cuore a cuore. allattamento naturale. tutto questo con il mio tacito, ma straziante, viscerale bisogno di lui, di questo attaccamento, di questo contatto continuo, con la mia interiore gratificazione per ogni suo sorriso, per ogni volta che le mie braccia hanno placato il suo pianto.
quando è nato ho vissuto in maniera molto drammatica il suo distacco e mi sembrava che dovessi recuperare, dovessi risarcirlo. o risarcirmi.
ora mi riconosce, sono il suo mondo, basta un mio sguardo per farlo andare in brodo di giuggiole. da qualche giorno riesce a fare dei microriposini diurni grazie a una mia maglietta indossata, pregna dei miei odori, avvolta attorno al viso. mi chiede la mano mentre ciuccia e ci guardiamo, con quell'intensità che fa sprofondare in una dimensione senza tempo. e anch'io mi perdo quando mi guarda, mi sciolgo quando mi sorride, lo cerco quando è in braccio a qualcun altro, mi manca quando dorme, mi commuove quando muove le mani, mi fa stringere il cuore quando piange, mi riempie di gioia quando parlotta. adoro condividere con lui tutto quello che faccio.
eppure arrivano quei momenti in cui mi sento soffocare. lui piange, strilla, non lo capisco e mi sento anche un po' tradita.
e vorrei dormire e dimenticarmi di essere mamma. che non è un'aggiunta a quello che sei, è uno stato irreversibile.

piove ancora, è venuto giù quasi tutto. forse oggi mi sentirò più pulita.

domenica 18 ottobre 2009

di incontri, scontri, solitudini e sorprese

tra palle di pezza e copertine tirate fuori dai ripiani alti dell'armadio mi faccio un po' di posto sul divano e prendo un profondo respiro. il week-end è stato intenso, più di quanto mi aspettassi.
non solo perché pieno d'impegni, incontri, eventi, ma perché la nevrosi settimanale di momo si è rivelata qualcosa di più. mi viene di chiamarla un "periodo". forse dentini? scatti di crescita? cambio di stagione? non lo sapremo mai, nel frattempo andiamo a tentoni e buttiamo lì qualche vano tentativo che ci fa tirare avanti.
comunque venerdì pomeriggio, mi son caricata momo in fascia e, affidandomi ai mezzi pubblici, mi sono avventurata nella giungla romana alla volta della casa internazionale delle donne, dove una splendida, raffinata marilde mi ha accolto calorosissimamente prima della presentazione del suo libro, che, tra un cambio di pannolino, una poppata e un salto del canguro con momo ululante, sono riuscita anche ad ascoltare. c'era flavia, anche lei sorprendentemente in carne e ossa, una VeraDonna che ha raccontato di noi, delle mammeblogger, di noi che siamo una rete (mi piace pensarci come a una di quelle elastiche che si mettono sotto i trapezi degli acrobati), che raccontiamo le luci e le ombre della maternità. e per dire questo ha letto qualcosa di raperonzolo e due brevi pagine di diario di ondaluna. e io ho pensato come basta poco per sentirsi vicine. e poi piattini in prima fila, col suo viso aperto e lo sguardo trasparente. ho provato un'empatia immediata con lei.
alla fine della presentazione ci siamo ritrovate tutte e quattro e sembra assurdo, ma abbiamo chiacchierato, commentato le faccette di momo, ci siamo presentati vicendevolmente i mariti, come se ci conoscessimo davvero.
sì, a un certo punto il MaritoIncravattato è venuto a riacchiapparci. e lungo la strada del ritorno, nelle viuzze del centro, non smettevo di parlare, di raccontargli la sensazione strana di scontrarsi con le proprie proiezioni, con la propria immaginazione, e la bellezza, la solidità dei visi, delle mani che stanno dietro i fiumi di parole che bevo ogni giorno nei miei momenti rubati.


e poi è arrivato sabato, il tanto atteso momcamp. e una valanga di rivelazioni. devo ammettere che gli interventi per me sono passati in secondo piano, erano troppo rapidi e c'era poca possibilità d'intervento, di confronto, di dibattito. la scaletta è slittata in maniera vertiginosa, e nonostante abbia resistito fino a pomeriggio inoltrato, non sono riuscita a partecipare al coaching di VereMamme. sarà per la prossima volta!
un'atmosfera meno intima, caotica, un po' faticosa, ma positiva, soprattutto per gli incontri tra mammeblogger che si aggiravano adocchiando badge rivelatori, anche se non sempre necessari.
e così quasi subito mi sono scontrata con wonder e la sua polpetta (c'era anche Lui, che si è prestato a trasportarmi il passeggino su per le scale, grazie!), che al contrario di quanto uno si aspettasse conoscendo le loro vicissitudini, non mostravano l'ombra di un'occhiaia. ho rincontrato marilde, piattini e flavia, zoccolo duro nelle prime file, poi arianna che ha parlato dei pannolini lavabili. e l'accoppiata scoppiettante di silvia e serena, con le quali abbiamo eretto un monumento virtuale alla defunta tracy hogg. e vogliamo omettere la meraviglia di vedere arianna e isabella, le gemelline di passodoppio?

vorrei dire ancora tanto, perché gli imput sono stati una marea. stare lì, aggregate dal tag di mamma, a parlare di maternità che isola, di donne nel mondo del lavoro, di scelte nella società, di web e progettualità, mi ha fatto sentire in un turbine di idee. mi ha fatto interrogare sulla mia posizione, sul mio contributo, sulla linea del mio agire come donna e come madre. e poi mi ha fatto sdrammatizzare il tutto in una risata condivisa, in un abbraccio virtuale e solidale. vorrei dire ancora tanto, per fissarlo nella mia mente soprattutto, ma è tardi, è quasi mezzanotte e la mia condizione di madre mi dice che il vecchio detto non sbaglia mai: cugghi l'acqua quandu chiovi. dormi, adesso che puoi.

comunque, senza nulla togliere all'impatto emotivo delle giornate passate, la sorpresa più sconvolgente, lo devo dire, è stata un'altra, consumata in solitudine, stamattina, quando, appena sveglia, trascinata da una forza fatale, mi sono appropinquata sulla bilancia: ho perso un chilo, e in tempi come questi, diciamocelo, sono cose che potrebbero spingere alle lacrime.

venerdì 16 ottobre 2009

musica in fasce

ieri pomeriggio, a dispetto dell'isteria di momo dovuta secondo me al suo assestamento alimentare settimanale*, nonché a fastidi alle gengive, e a dispetto delle temperature crollate che mi hanno fatto scoprire che ho pochissimi vestiti pesanti da mettergli, l'ho imbacuccato alla meglio, l'ho infilato in fascia e sono partita alla volta dell'associazione IlMelograno. avevo prenotato una lezione prova di musica in fasce, tenuta da una insegnante AIGAM, metodo Gordon per l'apprendimento musicale. non si tratta di aspirare a un piccolo mozart, ma di educare al linguaggio musicale, fornire degli strumenti per imparare ad esprimersi anche musicalmente. io ho semplificato molto, ma coi riferimenti che ho linkato ci si può fare un'idea più precisa.
l'incontro è durato 3/4 d'ora. un cerchio di mamme con pargolo (più un papà). i bambini erano d'età eterogenea, ma tutti sotto i due anni. il più piccolo aveva un mese e mezzo, poi c'erano momo e una sua coetanea, nata il suo stesso giorno, di 3 mesi e mezzo, fino a gattonatori di professione e nanetti in avanscoperta di tutto rispetto. la conduttrice proponeva frasi musicali, suoni, ritmi, che in qualche caso venivano ripetuti in coro, in qualche altro seguiti col corpo. noi genitori evitavamo di parlare, ma si lasciava piena libertà motoria e vocale ai bambini. a un certo punto erano evidenti risposte canore dei bambini alle provocazioni vocali della conduttrice e si sono creati dei momenti particolarmente accattivanti grazie alla spontaneità della conduttrice e le reazioni assolutamente genuine dei bambini. è stato chiaro che la forza dell'evento musicale fosse incentrata sull'ascolto del qui e ora.
momo, nonostante non potesse fruire l'incontro in maniera completamente autonoma come facevano i bimbi più grandi, è stato molto attratto dai suoni che si creavano e ad alcuni ritmi ha risposto con il piedino. ha persino dimenticato di mangiare, facendo la poppata a distanza di 4 ore. venendo da una giornata nervosa e faticosa per entrambi, il fatto che a fine lezione sia stato tranquillo e sorridente, nonostante a ridosso della poppata, mi ha fatto pensare che l'esperienza sia stata pienamente positiva.

*voglio riprendere l'argomento, è una mia teoria con basi assolutamente empiriche, ma qualcosa sotto ci dev'essere!!!

giovedì 15 ottobre 2009

una candela per davide


oggi è la giornata del ricordo.
oggi accendiamo una candela per tutti i bimbi che son volati via troppo presto.
noi ne accendiamo una per davide e per la sua splendida famiglia che continua ad amarlo da quaggiù.


vi abbracciamo forte
caia, marito e momo



questa è una piccola tela dipinta due anni fa, la notte in cui abbiamo deciso di diventare una famiglia. la dono virtualmente a te nicky, per la tua amicizia e la forza che mi insegni come mamma.

mercoledì 14 ottobre 2009

una passeggiata qualunque

ieri mattina il sole splendeva, il cielo era terso e incoraggiante.
aprire le finestre in casa non bastava, l'aria fresca d'inizio autunno voleva essere solcata.
un attimo di nostalgia, l'anno scorso tu non c'eri. non c'eri neanche fra i desideri espressi. io avevo delle belle gambe, gambe che avevano percorso ogni casa della scacchiera di manhattan. io respiravo l'odore di gialli e rossi disciolti nelle prime pozzanghere. io pranzavo con le bacchette e restavo scalza sulle panchine che raccontavano amori e sodalizi. io bevevo tanto caffè. e scrivevo. con la penna, sulle righe di un quaderno. a volte fra le righe. io non ci pensavo a te. pensavo di desiderarti, ma come un'america cui non si approderà mai davvero. come un sogno ad occhi aperti, troppo grande per crederci davvero. io andavo a leggere lungo l'hudson e mi mancava casa.

ti ho messo in fascia e siamo usciti. tu con la tutina con cappuccio mi guardavi in su. occhioni spalancati, più blu di quella bolla assolata in cui galleggiavamo.
gote rosse, io e te. tu stringevi i pugni contro il mio seno e ogni tanto ti strofinavi le guance.
abbiamo attraversato i cantieri e i lavori in corso attorno a casa, abbiamo atteso il verde di qualche semaforo, schivato un motorino in svolta a destra, salutato il macellaio che fumava sotto la porta del suo negozio. per tagliare, ci siamo infilati nella viuzza chiusa al traffico e abbiamo schivato il secondo motorino. inizia la salita e sento che sei diventato proprio pesante.
il naso comincia a colarmi un po'. forse non è solo il vento tagliente, forse sono i pensieri, i tuoi occhi blu, la tua espressione curiosa e fiduciosa.
forse sono lacrime anche quelle, a modo loro.
al termine della salita c'è il cancello aperto, un viale alberato, e, in fondo, nella luce vibrante della mattina, si staglia il colosseo.
è un enorme animale sornione e ammiccante che non ti aspetti di vedere, sta lì e ti toglie il fiato.
da colle oppio si vede una bella roma, come quella che vedevo seduta su un ponte del tevere 10 anni fa quando ho deciso che questa sarebbe stata la mia città. ancora ricordi, confronti, chi ero?
avevo i capelli lunghi, un jeans taglia 42. un fidanzato storico e un sogno grande che un comò non bastava. tu non c'eri. neppure lì. io pensavo di potermi bastare. pensavo che il mio futuro era arrivato ed era solo per me. io mi bastavo.

...ma allora com'è che solo con te ritrovo la poesia di un albero che oscilla tra gli archi di un'epoca passsata? com'è che non mi stanco di raccontarti quello che vedo, come lo vedo?
com'è che adesso averti sul cuore non è abbastanza vicino?

lunedì 12 ottobre 2009

un week-end rigenerante

incoraggiata dai commenti alla sventura di giovedì sera abbiamo trascorso un week end all'insegna della compagnia.
sabato mattina col MaritoACasa mi son potuta concedere un po' di ore in cucina e, a parte il minestrone di verdure per pranzo ho preparato due belle infornate di muffin!
io ho una ricetta base infallibile alla quale aggiungo condimenti a piacere.

muffin perfetti
140 gr zucchero
250 gr farina
2 cucchiaini rasi di lievito
85 gr burro sciolto
2 uova
200 ml latte

il trucchetto per una perfetta riuscita è di mischiare gli ingredienti secchi e quelli liquidi tra loro, ma in scodelle separate, e poi unirli in maniera rapida, lasciando anche dei grumi, solo poco prima di infornare.

questa volta disponendo di molta uva e nocciole riportate domenica scorsa dalla campagna, ho usato un paio d'etti di acini neri per guarnire la prima infornata e poi un'ottantina di grammi di nocciole sgusciate con due perine a pezzettini per guarnire la seconda.

parte dei muffin son stati portati sabato pomeriggio al tè letterario. meriterebbe un post a parte e prima o poi lo scriverò, per ora dico solo che è un incontro che ho iniziato ad organizzare due anni fa con delle amiche e che, sopravvissuto al mio anno in trasferta a ny, continua a vederci riunite attorno a muffin e tazze fumanti a parlare di libri. adesso anche con l'aggiunta di due poppanti (momo e la piccola elly, nata un mese fa).

al mio rientro a casa ho trovato una coppia di nostri cari amici, sposati da meno di due mesi, che, con pizze alla mano, hanno pensato di farci una graditissima improvvisata. momo si è addormentato tranquillamente questa volta e la serata è stata piacevolissima e rilassante.

per la domenica avevamo in programma un brunch da noi con una coppia di amici con una bimba un mese più grande di momo.

menu:
muffin (l'altra infornata)
pancake con sciroppo d'acero e marmellate
uova in camicia con bacon
insalata con mele e noci
macedonia (che mi sono dimenticata di tirare fuori dal frigo)
succo di mela
aranciata
tè e caffè

la giornata è stata serena e allegra: loro sono una coppia simpaticissima e la bambina un amore. lei e momo hanno diviso la piscinetta di momo e i suoi giochini, anche se entrambi facevano fatica a stare dritti, soprattutto momo che le si buttava sempre addosso... veramente le metteva sempre le manine sulle cosce... devo preoccuparmi?!?!?!

sono andati via a metà pomeriggio e io ero veramente felice. stare in compagnia, condividere questa nuova era della nostra vita è fondamentale: stempera le tensioni, lenisce le paure e carica un po' di autoironia che non fa mai male.
piano piano, senza neanche rendersene conto, il MaritoComplice diventa sempre più autonomo con momo, e io mi sento rinascere. sento di poter riprendere qualche spazio solo mio.
e in qualche istante mi sembra addirittura che tutto sia possibile.

buona settimana!


sabato 10 ottobre 2009

giveaway giocattoli creativi -- in scadenza domani!!!

anche se ormai in scadenza,
segnalo questo interessantissimo giveaway
sponsorizzato da mammafelice
(che ne sa una più del diavolo!!!)

venerdì 9 ottobre 2009

MOMCoach al MomCamp

vorrei segnalare per le romane e non
questo progetto interessantissimo
targato VereMamme.

sono curiosissima di saperne di più
ci vediamo tutte al MomCamp
sabato 17 ottobre

quando i neogenitori invitano per cena

telefonata a inizio settimana
IoPositivaEDeterminata: sai che c'è? giovedì sera stiamo a cena assieme!
AmicA: ok, così finalmente conosci F!
IoIgnaraEFiduciosa: ma sì tanto ormai momo massimo alle 9 ronfa che è una meraviglia!
AmicA: facciamo così! giovedì mattina vengo da te e ti dò una mano, prepariamo insieme così se c'è da tenere momo...
IoGrataEIlluminata: che bello, sì, facciamo un po' di pasta fatta in casa, ho proprio voglia di impastare!!!
AmicA: sì, ma al resto penso io, faccio delle polpette con salsine varie e un bel tiramisù!
IoOcchioLucidoDallaRiconoscenza: va bene, io faccio un contorno, alle brutte se momo non mi dà tregua condisco l'insalata.
AmicA: ma sì!!! tanto è per il piacere di stare insieme!!!
IoLiquefattaDall'eccitazioneELaRiconoscenza: ma sì, che bello, è una vita che non passiamo una serata come ai vecchi tempi!!!

ieri, giovedì appunto, interno giorno, casa mia
AmicA: ma che dolce, momo, com'è pacioso!!! e poi ride, che tenero!!! comunque caia, ti volevo dire, se tu e MaritoTrascurato volete andare una sera al cinema, o a cena fuori, io ci sto volentieri con momo...
Io: grazie, ma ancora non mi sento pronta, però grazie, davvero, magari più in là perché no?

ieri, interno notte, casa mia, dopo un pomeriggio di veglia ininterrotta, pianti incomprensibili e nervosismi vari, nonché un mio notevole mal di testa
AmicA: eccoci qua! lui è F.
noi: piacere!
F: e lui? momo?
noi: sì, momo, purtroppo stasera è un po' nervosetto, forse qualche doloretto, comunque adesso ha appena mangiato...
F: ehhh! fossero tutti così i bambini nervosetti! ma è dolcissimo, guarda che occhioni, ma daaaaiiiii è tranquillissimo...

alle 22,15 dopo una cena in cui io e il MaritoPaziente ci siamo alternati nel fare gli onori di casa e nel nutrirci, la CoppiaEducata decide di andare.
CoppiaEducata: noi andiamo, domani si lavora, eh eh...
Noi (tra le urla di momo): scusate ragazzi, non è sempre così, ci dispiace...
CoppiaEducata: ma no, figuratevi, a noi dispiace per voi!



giovedì 8 ottobre 2009

A come Activity

non è un mistero che il linguaggio segreto dei neonati sia stato per noi un valido supporto. ne avevo parlato anche a proposito di allattamento, ma per chi ha un po' di dimestichezza col metodo E.A.S.Y. sa bene che tutte le fasi giornaliere del bambino non sono mai scisse l'una dall'altra. una fase molto importante, oltre a quella del nutrimento (eating) e del sonno (sleeping), è quella del gioco (activity, appunto). del gioco, ma estenderei alla veglia. all'inizio questi momenti sono brevi per poi dilatarsi gradualmente. dal momento della pappa, adesso che ha 3 mesi, momo ha un'oretta di veglia serena. poi vuole dormire. ovviamente, una volta addormentatosi, non sempre dorme fino alla poppata successiva, ma dopo quel sonno -- di dieci minuti o un'ora che sia -- è tranquillo e aspetta la poppata con serenità.
quando mi sono accorta che insistere nel farlo addormentare non appena finiva di mangiare (dopo il cambio pannolino, certo) lo rendeva isterico, mentre era più semplice lasciare che "consumasse" l'autonomia e poi farlo addormentare, mi si è posto il problema: che si fa fare a un neonato di meno di tre mesi? non gioca con le costruzioni, non prende in mano i sonagli, non si capisce neanche se vede davvero quello che guarda.
e allora mi sono creata una specie di cartuccera, grazie anche a un altro libro (si capisce che i libri sono il mio pane, eh?), "io imparo prima", che a me ha prestato la SaggiaCognataGiàMamma, ma che purtroppo è ormai fuori catalogo.
la prima activity della giornata è di solito la ginnastica nudo nella piscinetta. dopo la nottata a contatto con il pannolino lo lascio un po' in libertà e gli faccio fare un po' di ginnastica alle gambe, poi lo metto un po' a pancia in giù a fare la tartarughina e varie ed eventuali. il tuotto condito con i giochini morbidi.
nella seconda pausa in genere usciamo, passeggiata quindi. lo metto in maniera che possa guardare, ma questa dura più in preparazione che durante, visto che il sobbalzare della mia camminata è soporifero come poche cose.
alla terza pausa, se ha dormito in fascia, quindi dopo la poppata è felice e contento leggiamo le filastrocche (L'omino della fantasia), altrimenti se è più irrequieto vado con la musica, "BuongiornoPappalupino", una delle famose compilation di ZiaPolly. se non sono stanca balliamo (io brucio, lui si diverte).
a questo punto io sono sicuramente stanchina, quindi mi gioco come quarta activity la palestrina. inizialmente è solo uno stimolo visivo, ma adesso comincia a scoprire il potere delle mani che lanciate contro gli oggetti penduli, provocano rumori e movimenti.
siamo giunti al tardo pomeriggio e come quinto gioco ci tuffiamo nel bagnetto e spesso c'è anche il MaritoTornatoDaLavoro.
infine per il pre-addormentamento notturno andiamo senza ripensamenti sulla musica, in particolare se lo fa addormentare il MaritoSicuramenteTornatoDaLavoro si ascolta un cd di ninne-nanne classiche e popolari, se lo cullo io vado con "BuonanottePappalupino".

nella migliore delle ipotesi questa rappresenta la giornata ideale, nella realtà siccome io e momo siamo tipi dinamici, spesso improvvisiamo.

mercoledì 7 ottobre 2009

un po' di me

sarà che da stamattina ascolto a ripetizione il video dal post di carpina
sarà che l'occhio casca dove il cuore duole
sarà che ieri sera ho sfiorato la tragedia per una mia negligenza (scusate, non voglio entrare nei dettagli, perché mi vergogno troppo)
sarà che da un po' di giorni mi frulla in testa questa cosa (e c'è chi mi dice buttati! compresa una parte sclerante del mio cervello)
sarà che la città è piena di cartelloni pubblicitari di uno spettacolo teatrale che per varie ragioni mi porta a una vita fa
sarà che momo sembra sfuggirmi di mano a una velocità impressionante
sarà che quando non ho lui, mi sento smarrita, senza identità e non mi piace
sarà che quando ho lui sorvolo, e nel frattempo sotto qualcosa scava
sarà che ho dormito poco
sarà che un anno fa momo non c'era neanche nei nostri sogni

ma stamattina mi viene proprio da piangere
(che post del cavolo, non ne avevo mai scritti di così sfigati)

martedì 6 ottobre 2009

Parliamo di... pannolini!!! -- 2, i lavabili

incipit
tutto iniziò così...
poi premetto che quando siamo tornati dall'ospedale momo aveva già un'irritazione sul culetto che era andata via con cremina alla calendula e l'utilizzo dei pannolini che avevamo pronti a casa non sbiancati e che rappresentavano il miglior compromesso ecosostenibile con gli usa e getta.
a due settimane, ho iniziato a provare i pannolini lavabili. ne avevo solo dieci e non disponendo di un'asciugatrice, li utilizzavo combinati a quelli usa e getta. poi a un mese e mezzo ne abbiamo comprato altri 12 e siamo passati a quelli in maniera definitiva.
come aveva detto anche silvietta nei suoi esaurienti post, la routine dei lavaggi e della preparazione dei pannolini mi ha aiutato a darmi dei micro-obbiettivi quotidiani che mi riempivano le giornate che talvolta sembravano un tutt'uno con le nottate in quel ciclo continuo di sonni interrotti, poppate e lacrime (più spesso mie) di incomprensioni. ho sempre saputo di essere una di quelle che rende meglio sotto stress e di riuscire a fare meglio le cose se ne fa tante piuttosto che dedicarsi a una soltanto, e nel casino dei primi mesi l'uso dei pannolini aveva proprio questa funzione nel calderone di tutte le novità che ci stavano investendo. inoltre tutto ciò che è manuale e ripetitivo a me rilassa e a volte in quel delirio preferivo preparare i pannolini piuttosto che leggere un libro, per esempio. inoltre, trattandosi di una cosa necessaria per momo mi permetteva di lasciarlo col padre senza sentire lì pronto MisterSensoDiColpa che mi ricordava che gli stavo negando la mia fondamentale presenza per puro svago personale.
routine
quello che intendo per preparazione è non soltanto il lavaggio, la stenditura e il ritiro, ma anche l'assemblaggio dei pezzi così da avere pronti i pannetti sul fasciatoio al momento del cambio.
modelli a confronto
entrando nello specifico noi abbiamo principalmente due tipi di pannolini: i pop-in e i prefold.
i primi sono a forma di pannolino u&g. hanno una mutandina impermeabile con all'interno degli assorbenti che si sommano secondo necessità con dei bottoncini a pressione. sono taglia unica perché crescono attraverso un sistema di bottoncini a pressione e il velcro frontale. nella mia esperienza impiegano troppo ad asciugarsi e per essere dei taglia unica vestono poco (momo li porta già al massimo e temo che li vestirà ancora per poco) però sono anche più snelli sotto i vestiti e un po' più pratici quando si esce perché si tolgono e mettono con le stesse facili manovre che richiede un u&g.
i prefold sono composti da due pezzi separati: la mutandina impermeabile e la parte assorbente che è semplicemente un quadrato di cotone che si ripiega a triangolo e si avvolge al bambino, fermandolo poi con una spilla da balia o più comodamente con un gancetto di silicone. per me sono i migliori, si asciugano più rapidamente, ed è più facile lavarli e smacchiarli.
pro e contro
in generale i lavabili hanno tessuti naturali e traspiranti, aiutano a prevenire arrossamenti e irritazioni, e agevolano la corretta crescita delle anche tenendole più distanziate. sono ecologici perché evitano la produzione di tonnellate di rifiuti, sono molto economici e si ammortizzano in poco tempo soprattutto se si scelgono alcuni modelli più spartani. dicono che agevoli lo spannolinamento, ma su questo vi aggiornerò più avanti.
come svantaggi hanno l'ingombro, soprattutto nei viaggi (noi quest'estate abbiamo girato parecchio e se per noi era sufficiente uno zainetto per momo dovevamo riempire un borsone solo per i pannoli), e il lavoro casalingo che richiedono, perché in effetti io faccio due/tre lavatrici in più a settimana. infine credo che procurino qualche arrossamento quando il bambino inizia a tenerli per più ore di seguito (durante il sonno notturno) semplicemente perché resta a contatto con la pipì più a lungo, ma se non altro è a contatto con qualcosa di suo e non con sostanze chimiche di dubbia natura che gli arrossamenti li procurano comunque.
ergo
detto questo sono felicissima di questa scelta. momo sembra un paperotto con questo culetto all'insù, ma finora ha avuto un po' di bollicine solo di recente in concomitanza con l'allungamento delle tirate notturne, per il resto sempre candido e fresco.
con somma approvazione del nostro pediatra, io comunque non uso salviettine imbevute di nessun genere, né saponi. lo lavo solo con l'acqua e una volta al giorno nel bagnetto con l'amido di riso. ogni tanto uso un bagnoschiuma alla calendula senza profumi e ora che è stato arrossato acqua e bicarbonato.
infine proprio a causa di questo recente incidente di percorso mi sono decisa ad affrontare il discorso detersivi... ma questo alla prossima volta!


link utile
http://www.pannolinilavabili.info/

lunedì 5 ottobre 2009

week end in campagna

non avendo connessione non ho potuto aggiornare fino a stamattina del bel week end che abbiamo trascorso in campagna. siamo partiti venerdì sera e tornati ieri all'imbrunire.

ho appuntato qualcosa che riporto in differita. lo faccio perché rappresenta un momento importante per me. ve lo guarnisco con qualche foto scattata dal MaritoInVenaArtistica.




Momo è con NonnaDuracell a vedere gli animali, il MaritoIndaffarato è in giro,
NonnoCocciaPelata a ripulire vasche e damigiane della vendemmia.




E io sono qui sotto la pergola spennellata dei primi rossi,
ancora carica di grappoli ritardatari.



In lontananza pecore belano, qualche campanello, un rombo di corse remote, ogni tanto un cane abbaia. Api imperterrite ronzano.
L'umidità comincia a calare chiedendo lana sulla pelle, con quell'inconfondibile brivido piacevole che mette fine alle illusioni di strascichi estivi. È autunno, tempo di mosto e di noci. Di primi fuochi, tempo di transizione.



Momo può stare per la prima volta fuori dal raggio del mio sguardo senza provocarmi dolore. Io sono qui a divagare mentre sento che forse per la prima volta questo è un tempo mio che non sento rubato a lui. Ma soprattutto un tempo in cui riesco a respirare solo per me, a non preoccuparmi e a occuparmi di me.





Il problema è che non so cosa fare.