hey bollicina
qui tutto tace, ogni tanto un po' di friccichi, ma pare che tu te ne stai quieta quieta nel tuo guscio.
sara' che mamma non si fa sentire molto, eh?
a parte gli urli che ogni tanto ti rimbomberanno nella pancia quando quel selvaggio di tuo fratello mi fa saltare i gangheri.
l'hai sentito ieri?
infilava il dito nell'ombelico e poi gridava bimboooo djocare! insomma, non so se hai inteso, ti aspetta per giocare. sembra una minaccia, ma non lo è, te lo assicuro. lo conoscerai, fa un po' il duro, ma poi è tenero e dolcissimo. si è messo con l'orecchio ad ascoltare sulla pancia se gli rispondevi qualcosa e poi sgranava gli occhi e scuoteva la testa. io gliel'ho detto che ancora sei una bollicina e non sai parlare, ma mi ha guardato diffidente poi ha detto djocare papà! insomma non si perde d'animo.
troverai un po' di confusione quando arriverai, quindi goditi questa culla solo tua, piccolina mia!
martedì 31 maggio 2011
giovedì 26 maggio 2011
Le case degli animali
stamattina all'alba momo si sveglia. chiama la mamma ma accorre il papà che pensa bene, per risolvere il riposo di tutti, di portarlo nel lettone, ma momo continua a gridare e a piangere questa volta invocando il lettino. allora papà lo riporta al lettino, ma riattacca a urlare mamma.
ok, mi alzo io.
vuole essere coccolato: male pancino.
vuole starmi vicino: mamma nenna cherezze (cerca il seno per le carezze)
poi si sveglia del tutto. prende la sediolina, si siede al mio capezzale (ero tutta accartocciata sul suo lettino).
momo: mamma pallando
io: di cosa stavamo parlando?
momo: chesette 'nimali
io: è vero, ieri parlavamo delle casette degli animali, ma le avevamo dette tutte, adesso possiamo dormire un altro po'.
momo: 'ncora
io: va bene, allora dove eravamo rimasti?
momo: cavalli
io: giusto, i cavalli, dove dormono i cavalli?
momo: 'ttalla, pjedi
io: eh sì i cavalli dormono nella stalla in piedi, e chi altri dorme nella stalla?
momo: mucca, deduta
io: sì, la mucca si siede per dormire, hai ragione. e la pecora?
momo: 'viile!
io: nell'ovile, bravo!
momo: e checchetta
io: che fa? fa la cacchetta?
momo: piccola, palline
io: sì non fa una piega
momo: mucca gaaandee, pechera checchetta
io: vabe' dai, passiamo alla gallina. dove dorme la gallina?
momo: gallaio!!!
il gallaio mi mancava.
ok, mi alzo io.
vuole essere coccolato: male pancino.
vuole starmi vicino: mamma nenna cherezze (cerca il seno per le carezze)
poi si sveglia del tutto. prende la sediolina, si siede al mio capezzale (ero tutta accartocciata sul suo lettino).
momo: mamma pallando
io: di cosa stavamo parlando?
momo: chesette 'nimali
io: è vero, ieri parlavamo delle casette degli animali, ma le avevamo dette tutte, adesso possiamo dormire un altro po'.
momo: 'ncora
io: va bene, allora dove eravamo rimasti?
momo: cavalli
io: giusto, i cavalli, dove dormono i cavalli?
momo: 'ttalla, pjedi
io: eh sì i cavalli dormono nella stalla in piedi, e chi altri dorme nella stalla?
momo: mucca, deduta
io: sì, la mucca si siede per dormire, hai ragione. e la pecora?
momo: 'viile!
io: nell'ovile, bravo!
momo: e checchetta
io: che fa? fa la cacchetta?
momo: piccola, palline
io: sì non fa una piega
momo: mucca gaaandee, pechera checchetta
io: vabe' dai, passiamo alla gallina. dove dorme la gallina?
momo: gallaio!!!
il gallaio mi mancava.
lunedì 23 maggio 2011
te lo dico sottovoce...
stamattina entro in punta di piedi,
e cerco le parole, che non è facile dire certe cose.
due mesi fa ho scoperto di essere abitata da una bollicina.
una mattina, al risveglio, momo che era venuto durante la notte nel nostro lettone, mi ha sferrato un calcio del buongiorno e io mi sono sorpresa di un gesto particolarmente protettivo che mi son vista fare, quasi mi stessi guardando dall'esterno, nei confronti della mia pancia.
ero incinta.
test positivo e nausea istantanea.
sono incinta.
e poi l'incoscienza, i giorni sospesi a pensare "e ora?", la felicità, la felicità, gli sguardi perplessi, la ridarella, e poi momo ignaro.
poi barcellona e il mio compleanno lontana da casa, accanto al mio amore, tra le braccia il mio bambino dagli occhi blu e la mia pancia frizzante. ce la possiamo fare.
e poi siamo andati a conoscere quel pop corn e non tutto sembrava andare per il verso giusto, riposo, letto, poltrona, divano, niente pesi, e momo ignaro, ma triste e incapace di accettare una debbele e 'ttanca mamma, tanto nuova per lui.
e poi momo prende un virus che debilita anche me, e il desiderio di crederci lasciava il posto alla rassegnazione e la paura di affrontare tutto da quella prospettiva.
cercare di non pensarci eppure pensare ogni gesto in funzione della sua vita.
ora sappiamo che tutto va bene. il riposo è servito, ne servirà ancora, ma a piccole dosi.
momo è ancora ignaro, ma noi coviamo questo meraviglioso pensiero anche per lui, finché non verrà fuori dal mondo delle idee per farsi conoscere anche dal suo fratellino.
ps a volte mi stupisco della potenza della mente quando cerca espressione attraverso la poesia. tempo fa pubblicai qualcosa che insinuò il sospetto di una gravidanza. giuro che quelle parole non ci avevano niente a che fare, davvero. raccontavano tutt'altra emozione. esattamente come non scorderò mai il commento di una cara amica al mio post di inzio d'anno (quando questa avventura non era minimamente prevista): "quando pensai al mio ricomincio da tre ci ritrovammo in quattro"...
ecco perché credo che i bambini vengano concepiti prima nelle idee, quelle inespresse e quelle più profonde.
e cerco le parole, che non è facile dire certe cose.
due mesi fa ho scoperto di essere abitata da una bollicina.
una mattina, al risveglio, momo che era venuto durante la notte nel nostro lettone, mi ha sferrato un calcio del buongiorno e io mi sono sorpresa di un gesto particolarmente protettivo che mi son vista fare, quasi mi stessi guardando dall'esterno, nei confronti della mia pancia.
ero incinta.
test positivo e nausea istantanea.
sono incinta.
e poi l'incoscienza, i giorni sospesi a pensare "e ora?", la felicità, la felicità, gli sguardi perplessi, la ridarella, e poi momo ignaro.
poi barcellona e il mio compleanno lontana da casa, accanto al mio amore, tra le braccia il mio bambino dagli occhi blu e la mia pancia frizzante. ce la possiamo fare.
e poi siamo andati a conoscere quel pop corn e non tutto sembrava andare per il verso giusto, riposo, letto, poltrona, divano, niente pesi, e momo ignaro, ma triste e incapace di accettare una debbele e 'ttanca mamma, tanto nuova per lui.
e poi momo prende un virus che debilita anche me, e il desiderio di crederci lasciava il posto alla rassegnazione e la paura di affrontare tutto da quella prospettiva.
cercare di non pensarci eppure pensare ogni gesto in funzione della sua vita.
ora sappiamo che tutto va bene. il riposo è servito, ne servirà ancora, ma a piccole dosi.
momo è ancora ignaro, ma noi coviamo questo meraviglioso pensiero anche per lui, finché non verrà fuori dal mondo delle idee per farsi conoscere anche dal suo fratellino.
ps a volte mi stupisco della potenza della mente quando cerca espressione attraverso la poesia. tempo fa pubblicai qualcosa che insinuò il sospetto di una gravidanza. giuro che quelle parole non ci avevano niente a che fare, davvero. raccontavano tutt'altra emozione. esattamente come non scorderò mai il commento di una cara amica al mio post di inzio d'anno (quando questa avventura non era minimamente prevista): "quando pensai al mio ricomincio da tre ci ritrovammo in quattro"...
ecco perché credo che i bambini vengano concepiti prima nelle idee, quelle inespresse e quelle più profonde.
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gravidanza
giovedì 19 maggio 2011
martedì 17 maggio 2011
animali
mamma: allora momo ti è piaciuta la campagna?
momo: ssì, ssì!
papà: e cosa ti è piaciuto più di tutto?
momo: 'nimali... bbéchere (pecore), cavalli...
mamma: sììì! i cavalli!!!
momo: caezze (carezze)
mamma: ehh abbiamo fatto tante carezze ai cavalli, è vero?
momo: ssì... ebba maggiare (erba, mangiare)
papà: e certo! abbiamo dato l'erba da mangiare!
mamma: e poi? quali altri animali abbiamo visto?
momo: papà
...
papà: benissimo, questa mi mancava.
momo: ssì, ssì!
papà: e cosa ti è piaciuto più di tutto?
momo: 'nimali... bbéchere (pecore), cavalli...
mamma: sììì! i cavalli!!!
momo: caezze (carezze)
mamma: ehh abbiamo fatto tante carezze ai cavalli, è vero?
momo: ssì... ebba maggiare (erba, mangiare)
papà: e certo! abbiamo dato l'erba da mangiare!
mamma: e poi? quali altri animali abbiamo visto?
momo: papà
...
papà: benissimo, questa mi mancava.
domenica 15 maggio 2011
all'imbrunire
invidio l'impenetrabilità
voglio tutto
i silenzi
le ali di falena
voglio quella lampadina rotta
e l'impronta involontaria
e invidio chi ama di più
e non ha bisogno di parlare
voglio tutto
i silenzi
le ali di falena
voglio quella lampadina rotta
e l'impronta involontaria
e invidio chi ama di più
e non ha bisogno di parlare
giovedì 12 maggio 2011
mercoledì 11 maggio 2011
ti aspetto qui fuori
comprendo il senso
il verso del tessuto
il significato di un lamento
comprendo il rifiuto
e il passo svelto
esultante
colgo un tremito
negli occhi limpidi
che temono
disapprovazione
raccolgo briciole
di ciò che vorrei
e forse sono
che essere
è un divenire
ed è già passato
ti aspetto qui fuori
il verso del tessuto
il significato di un lamento
comprendo il rifiuto
e il passo svelto
esultante
colgo un tremito
negli occhi limpidi
che temono
disapprovazione
raccolgo briciole
di ciò che vorrei
e forse sono
che essere
è un divenire
ed è già passato
ti aspetto qui fuori
martedì 3 maggio 2011
memorandum
stamattina mi sono svegliata a casa dei miei, con momo accanto che cercava la mia guancia con la sua. si insinuava nel caldo dei nostri sogni e respirava come un animaletto. aveva due tratti di matita al posto degli occhi, adagiati lì sotto la sua frangetta nuova di zecca.
e ho fatto un pensiero, dopo giorni di fatica e di depressione fisica e mentale.
quanto sono fortunata.
perché nulla è perduto. io posso svegliarmi ogni mattina e decidere che tutto andrà meglio. posso scegliere di sorridere, di essere migliore, di cambiare rotta.
e vorrei ricordarmelo ogni giorno.
e ho fatto un pensiero, dopo giorni di fatica e di depressione fisica e mentale.
quanto sono fortunata.
perché nulla è perduto. io posso svegliarmi ogni mattina e decidere che tutto andrà meglio. posso scegliere di sorridere, di essere migliore, di cambiare rotta.
e vorrei ricordarmelo ogni giorno.
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