lunedì 13 aprile 2009

Uomini 6 -- il mondo è bello perché avariato

approfitto della giornata un po' frenetica per pubblicare questa miniatura di UOMINI che avevo già pronta.

Lo Psicopatico.

Dicesi di quell’esemplare maschile che dietro una magnetica parvenza di travolgente passionalità nasconde più o meno latenti conflitti di equilibrio tra il proprio io cosciente e le tendenze dell'inconscio, con conseguenti difficoltà comunicative e relazionali connesse a carattere di pericolosità per sé e per gli altri. Nella maggior parte dei casi ci si trova di fronte ad amanti da prestazioni fino all’ultimo respiro, senza pretese di raffinatezza né eccezionale fantasia, ma con una dose di animalità non facilmente trascurabile.
Fra le svariate tipologie riscontrabili, degne di menzione sono le seguenti.

  • L’ ossessivo: generalmente geloso e possessivo con manie di controllo e organizzazione circa la totalità della sfera d’azione dell’oggetto del proprio amore: dal numero di biscotti ingeriti a colazione, al tempo impiegato per espletare bisogni fisiologici nell’intimità del bagno, all’abbigliamento da indossare, fino agli ambiti decisionali più estesi (non è raro che avanzino pretese di trasformazione della propria donna in un Prototipo Ideale di moglie-mamma-angelo del focolare che non pensi-non parli-non desideri). Soffrendo spesso di allucinazioni non è escluso che compia atti inconsulti per improbabili tradimenti subiti. Gli atti inconsulti potrebbero sfociare in raptus violenti con rischio di conseguenze più o meno permanenti.

    FRASE RICORRENTE: “Per te farei qualsiasi cosa!”

  • Il depresso: identificabile da più o meno manifesti disturbi della doppia personalità, sono capaci di slanci estremi di amore e devozione e rapide eclissi. Denotano un attaccamento a tratti morboso per l’oggetto desiderato che ritengono di legare a sé attraverso dinamiche perverse di insinuazione di dipendenza. Nella maggior parte dei casi fanno leva sulla nota SindromeFemminile della CroceRossina.

    FRASE RICORRENTE: “Fai come ti pare, tanto…”

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