sabato 28 novembre 2009

di parti, paradossi e paracetamolo

uno si immagina che la stanchezza delle neo mamme sfinite dalle poppate anche notturne sia dovuta unicamente alla dedizione ai ritmi del pupo, che non ha regole, che non ha orari. e invece no. perché la notte che hai la fortuna che la poppata delle 3 venga fatta dormendo dormendo, tu sei sveglia. hai un mal di testa lancinante e inizi a pensare di scongelare il pesce per la cena del giorno dopo e caricare la lavatrice dei pannolini. ah, c'è da stendere quella dei colorati... ok, quasi quasi prendo il computer che magari la luce dello schermo mi fa effetto soporifero... macché.
quando ero incinta ho sofferto molto d'insonnia. in realtà è sempre stata una mia prerogativa degli ultimi anni, ma me la vivevo come una stravaganza, quasi un vanto, e soprattutto la facevo fruttare leggendo. adesso fisso il vuoto mentre il cervello turbina, angosciata del fatto che queste ore di sonno prezioso non le recupererò mai. mai.
e allora vorrei scrivere qualcosa di molto intelligente, qualcosa di speciale, di estremamente interessante, perché almeno ne varrebbe la pena e mi sentirei meno idiota, invece niente. aspetto solo che mi faccia effetto la pasticca di paracetamolo e tutto sommato mi viene un po' da piangere perché è ancora il flacone comprato a new york e l'ultima volta che l'ho preso ero incinta. anzi no. l'ultima volta avevo appena partorito e tornata a casa senza la prescrizione di un antidolorifico mi sarei buttata di sotto se non avessi avuto quel flacone. allora penso al parto e a quanto ancora io non abbia rimosso un bel niente. ma perché dicono che si rimuove il dolore? io credo che ci sia una confusione di termini. un conto è che il dolore passi. un conto è dimenticarlo.

...

avevo iniziato a scrivere del parto, ma mi sono accorta che ancora non sono pronta a scriverne. un'altra volta, un'altra notte.
allora penso che ci sono attimi nella vita che non si scorderanno mai. giorni che resteranno vividi per sempre. e sensazioni -- la forza di un sostegno, la meraviglia di un sorriso, l'impotenza schiacciante, l'orlo della follia -- che non avranno eguali.
poi penso al natale e mi viene di nuovo un po' da piangere. perché non lo so spiegare, ma di ragioni ce ne sono tante.

mentre scrivevo è venuto giù un acquazzone. per fortuna non avevo steso la lavatrice.

mercoledì 25 novembre 2009

5 mesi -- il peso della farfalla

"il presente è la sola conoscenza che serve. l'uomo non ci sa stare nel presente".

mio piccolo momo
ieri, mentre ti cullavo per farti addormentare, ho iniziato a viaggiare coi pensieri. a suon di ninna nanna, ho scandito tutto ciò di cui avrei bisogno, tutto ciò che non ho il tempo di fare. fra gli oh oh oh faceva capolino qualche sospiro, qualche nostalgico ricordo. le braccia si muovevano in autonomia mentre con la testa ero altrove, ripercorrendo la tua giornata, cercando l'intoppo che mi aveva fatto arrivare come ogni giorno al limite della pazienza, e quindi ripartivo con i mantra di determinazione a cercare una nuova strategia, qualcosa che mi dia qualche punto fermo e mi aiuti ad aiutarti a crescere sereno. e progettavo i giorni a venire, cercando di incasellare poppate, sonnellini e giochi in una scacchiera con le case dispari.
poi le braccia anestetizzate hanno iniziato a calare l'intensità dei movimenti, la voce a decrescere di volume e il respiro a placarsi dall'affanno in cui spesso mi scopro invischiata.
ho sentito il silenzio della stanza in penombra, ho sentito il fresco del cotone del cuscino sul collo, ti ho sentito. con il tuo peso abbandonato sulla mia pancia. ho sentito il tuo pancino che a ogni respiro mi chiedeva calore. ho sentito il tuo alito profumato adagiarsi sui miei vestiti. ho sentito le tue unghie piccole, e appuntite a tratti, scrivere impercettibili accenti sulla mia pelle. ho sentito la tua strenue fragilità e il mio amore incondizionato, fatti di necessità, fatti d'istinto.
e hai vinto tu.
tu, bestiolina, contro me, donna.
tu che riesci a vivere nel presente e mi insegni a riscoprire e ad ascoltare i sensi. tu che mi chiedi la totalità perché è la sola misura che conosci. tu che mi doni la totalità perché non conosci compromessi e delusioni.
tu, piccolo momo, che mi insegni a sentire il peso di una farfalla, leggera come il tuo respiro, determinante come la tua vita nella mia.

qualche giorno fa il tuo babbo mi ha regalato un libro. e io te l'ho letto. o forse dovrei dire che tu l'hai letto a me.

"brave le femmine che sgravano a maggio salendo ai pascoli più alti. partoriscono in solitudine, poi fanno gruppo con altre madri. crescono i piccoli in giardini d'infanzia recintati da burroni e cieli. fanno scudo con le loro corna alle picchiate dell'aquila, senza l'aiuto di nessun maschio"

giovedì 19 novembre 2009

razionalizzando

il post dell'altro ieri buttava fuori tutto il mio malessere, ma mi sono accorta che non spiegava il problema vero e proprio. nel senso che sì, sono esaurita, sì ho bisogno di una pausa a prescindere perché, se togliamo gli ultimi due sabato (il primo con 40 minuti, l'ultimo con un'ora e mezza) quando il MaritoImpavido ha portato momo fuori da solo, negli ultimi quasi cinque mesi, io non mi sono mai staccata da momo. MAI. al massimo ero in un'altra stanza, ma non riuscivo a escludere l'udito. quindi l'assunto è che ho bisogno di una pausa e me la prenderò, questo è sicuro. come ho scritto nei commenti l'altra sera, oggi comincia un weekend lungo con MaritoInFerie durante il quale mi ritaglierò dei momenti di solitudine (la solitudine delle madri era un disvalore?!?!?! ...avercene!!!). e poi mercoledì prossimo arriva mia sorella che si tratterrà una settimana e mi alleggerirà un po' dalla fatica delle giornate tutte in funzione di momo.
però queste sono "solo" le conseguenze del problema. IlProblema è che momo dorme poco o niente di giorno. la mia tesi è che la sua curiosità, la sua ansia di vedere, toccare, scoprire, esplorare, lo spinge a stare sveglio, ma siccome lo stanca anche, il risultato è un bambino nervoso, sovreccitato e urlante. in questo molti dei vostri consigli (scusate se non commento uno per uno, lo meriterebbero, ma il discorso é sempre lo stesso: non ho molto tempo) sono preziosi e calzanti. e la cosa che mi fa più rabbia e mi fa stare male e mi instilla anche una bella dose di sensi di colpa è che lui non è un bambino capriccioso e scontroso. è solo che non sa attivare le proprie risorse per mantenere un umore stabile (...oooopssss... mi ricorda tanto qualcuno... sono io? ah, ok) e quindi a volte succede che io mi faccia in quattro, ma non riesca a trovare la strada giusta per calmarlo, e da lì parte tutto il circolo vizioso per cui io sono una corda di violino e lui mi viene dietro in un delirio senza fine. mentre quando è lui, il momo tranquillo, esigente, ma allegro, a me non pesa per niente stare piegata tutto il giorno sul tappetone a fare versi da canguro.
quindi nonostante io e la routine siamo state sempre alla larga, mi accorgo di avere bisogno di lei, fida compagna di una mamma sull'orlo dell'esaurimento. ho sempre seguito il metodo easy per gestire i microcicli giornalieri però sempre nella mia maniera elastica e improvvisata. per cui siamo arrivati alla soglia dei cinque mesi che ogni giorno è un po' una sorpresa. e, vi dirò, alla tenera età di 30 anni, non è che le sorprese mi facciano più tanto impazzire (va be', dipende, un pacchettino rettangolare, piatto e infiocchettato potrei ancora tollerarlo)...
quindi, razionalizzando (e anche questo termine mi era caro quanto l'ortica in un calzino), la situazione è la seguente.
punti fermi e rassicuranti:
  • momo ormai non mangia più prima delle 3 ore, ma a volte sono 3 e mezzo, a volte 4;
  • il suo ciclo di veglia serena è di circa un'ora e mezza (prima era solo una);
  • di notte fa, in genere, una tirata lunga di 6/7 ore;
  • il primo risveglio notturno è intorno alle 4, dopo il quale non è detto si riaddormenti subito, anzi, spesso sta sveglio un'oretta;
  • il risveglio mattutino è in genere intorno alle 8;
  • adora stare nudo;
  • adora fare il bagnetto;
  • adora stare in braccio, ma in movimento;
  • gli piace andare a spasso nell'ergo baby (il nostro marsupio);
  • sembra gradisca abbastanza il seggiolone.
(gli orari sono suscettibili di variazioni nel margine di un'ora)

punti fermi e devastanti:
  • non riesce ad addormentarsi da solo e ha sviluppato una resistenza al sonno disperata e quando si addormenta, cosa che può richiedere anche tantissimo lavoro di braccia e fantasia (con picchi di due ore di strilli), non si sa bene quanto dormirà: a volte venti minuti, a volte due ore (raramente);
  • odia il passeggino e l'ovetto in macchina (in realtà li tollera qualche minuto, ma quando arriva il momento del sonno sbraita perché vorrebbe essere preso in braccio e aiutato ad addormentarsi e, pur facendolo, non gradisce di essere messo lì dentro a dormire perché lui dorme prono).
ok, me ne accorgo pure io che i rassicuranti sono più dei devastanti, ma purtroppo i devastanti limitano enormemente la mia autonomia giornaliera. anche perché la pagnottina di sette chili in marsupio comincia a essere un bel fardello per la mia schiena.
comunque questo non significa che non lo porti fuori, anzi. solo che non ho capito bene che effetto abbia su di lui. non capisco se, come dicono, l'aria lo "stenda", oppure lo sovraecciti.
di certo chiusi in casa non si può stare. comunque ho deciso di instaurare una routine un po' più strutturata (del resto nel primo trimestre un po' ce l'avevo, poi ho perso il controllo...).

mi date una mano?
come
potrebbe svolgersi la giornata di un bimbo di quasi cinque mesi?

postilla svezzamento:
  • la prima pappa è stata una tantum. non escludo di ripristinarla all'interno della routine, ma resta un di più, non una sostituzione della poppata. per lo svezzamento vero e proprio inizio non prima dei sei mesi, quindi ancora ce n'è da trottare!!!
postilla passeggino:
  • sono d'accordo col fatto che debba imparare, ma vorrei farlo in maniera graduale. non ce la faccio proprio a lasciarlo strillare come se avesse le convulsioni per strada, anche perché mi sono già attirata gli sguardi e le parole di commiserazione delle StronzeDelParco, quindi prendo un problema alla volta. prima instrauro la routine e poi pian piano sostituisco il passeggino all'ergo baby.
postilla attività:
  • un'attività introdotta da poco è il massaggio (abbiamo seguito un corso a IlMelograno). a momo piace essere massaggiato, ed è diventato un momento che riserviamo alla sera, e che sta diventando un possibile spazio intimo ed esclusivo con il suo babbo
ora chiudo, questo post ha un gusto un po' troppo strutturato e mi comincia a prudere la testa ;)

martedì 17 novembre 2009

la tempesta senza quiete

ho bisogno di quiete
uno di quei momenti tipo un bagno caldo con sali. uno di quelli tipo copertina sul divano e libro sul naso. uno di quelli tipo musica nelle orecchie e passeggiata senza meta. uno di quelli tipo risveglio lento con profumo di caffè e nessun programma.
uno di quelli che tutti una volta ogni tanto si dedicano.
sono esaurita.
davvero, non pensavo di arrivarci, ma è così. non ho più riserve d'energia. non ho più pazienza. nessuna speranza.
mi sveglio la mattina già esausta. mi arrabatto e scapicollo tutto il giorno cercando di dargli il meglio, di farlo stare bene, di escogitare nuove tattiche per non farlo diventare la solita pentola a pressione. mi sforzo di pensare che deve imparare a trovare le sue risorse e che devo avere pazienza. ma la verità è che io non ce la faccio più. non di lui, certo. lo amo sempre di più. sembra che più piange e si dimena, più mi sento stravolta dall'amore per lui e dalla disperazione di non trovare una soluzione che lo faccia stare bene.
vado a dormire piangendo pensando che tutto quello che faccio è inutile. che non c'è mai un punto fermo, mai qualcosa su cui contare. ogni giorno è una sorpresa, il più delle volte abbastanza traumatica. e appena faccio qualcosa vagamente per me, tipo vedere un'amica con neonato e parlare comunque di pannolini e lettini, mi sembra che vada ancora peggio.
durante il giorno altaleno tra apnea e crisi isteriche di pianto. e anche in momenti come questo in cui dorme per venti minuti filati non riesco a ricaricarmi. ho soltanto quell'ansietta nevrotica che mi impedisce di iniziare qualcosa che potrebbe rimanere incompiuta.
che devo fare?
io non lo so più.

lunedì 16 novembre 2009

la prima pappa

è stato tutto un po' così, come tante cose che hanno riguardato momo. si sa che prima o poi succederà, si dovrebbe essere pronti da un momento all'altro, ma poi le cose precipitano all'improvviso.
dai, facciamolo! oggi, adesso!



e così mamma caia ingoia anche questo rospo. si mette ai fornelli e meticolosamente sbuccia due annurche biologiche, ne cava i torsoli, le spezzetta con un'attenzione e una lentezza che non le sono proprie e le mette in un pentolino con l'acqua sangemini.

mezz'ora di cottura perché va continuamente a rimestarle e non si ammollano mai. finché... la pappa è pronta e...


il resto è storia.
momo sembra adorare il suo nuovo seggiolone verde lime. all'avvicinarsi del cucchiaino ha sgranato gli occhi e ha sorriso. poi non credo abbia davvero ingurgitato più di un grammo di mela perché era molto più interessato a tutto l'aspetto ludico e sporchereccio.

io non mi dilungo su quello che ho provato io perché la reincarnazione del mio amico sigmund non mi starebbe dietro. allora mi soffermo ancora un attimo sui buchini di quelle manine indaffarate e poi chiudo.

mercoledì 11 novembre 2009

etciù! e le regole non ci son più!

siamo a casa col raffreddore.
momo fa tosse e sternuti a ripetizione con quei risucchi da nonriescoarespirare che a me tolgono anni di vita e ovviamente ore di sonno.
ma tant'è.
l'anno scorso appena rimasta incinta mi son fatta due settimane di febbre e raffreddore con momo mignon nella pancia, senza assumere farmaci e quindi lasciando il malanno libero di operare la sua parabola.
ora io resisto strenuamente, facendo finta di non sentire il pizzico alla gola quando ingoio e sorridendo al mio batuffolo ammaccato.
la cosa che mi inquieta è che il mio piglio da mamma che nel caos almeno due paletti li mette, con questo primo raffreddore mi sono completamente rincretinita. lo allatto a richiesta e pure quando non lo sa neppure lui e me lo tengo di più nel lettone... mi auguro di non incappare nelle conseguenze... ho faticato così tanto finora per avere un minimo di prevedibilità negli orari delle poppate e mi sono forzata di notte ad alzarmi, farlo addormentare fuori dal lettone e poi metterlo nel suo lettino, che ora, rovinare tutto così... mi darebbe davvero ai nervi!
però ho scoperto che di fronte al suo faccino pallido e agli occhietti un po' all'ingiù divento tenera e disarmata, che posso farci?
qualcuno può dirmi che con la dipartita del raffreddore tornerà tutto come prima?

sabato 7 novembre 2009

stavo meglio prima... ?

sento come un sibilo nelle orecchie
una leggera pressione sulla testa
un pizzicore nel naso
e un lieve formicolio alle gambe

potrei fare mille cose
e invece sono qui a scrivere
perché prima o poi doveva succedere
perché non so se è arrivato il momento
ma tant'è.

oggio momo ha quattro mesi
una settimana
e sei giorni
quasi quattro mesi e mezzo

e per la prima volta
io sono sola a casa
i miei uomini sono usciti
da soli. da soli.

giorni fa c'era stata una specie di prova tecnica
noveminutiequaranta per andare al fruttivendolo
mentre momo restava dai nonni.
attacco di panico sventato in tempo.

ma oggi era stato programmato.
momo ha frignato un po' mentre lo mettevamo nel marsupio
(o ero io che frignavo?)
e poi mi guardava sprezzante da mezza scala
tutto imbacuccato e appiccicato al babbo

non ha pianto neanche un secondino

...ma perché io sì!?!?!??!!?

mercoledì 4 novembre 2009

25 ottobre -- quattro mesi

mio piccolo momo
in questo mese sei cresciuto tantissimo, sei sempre più muscoloso e forte, ma soprattutto più curioso e attento.
questo è stato il mese delle mani che hanno imparato a schiudersi, hanno imparato a toccare. con queste scoperte hai anche imparato le carezze. hai imparato a farle e a cercarle. ti piace sfiorarmi il petto mentre mangi fino a scovare il calore della pelle nuda e ti piace giocare con le mie dita a inseguirsi in dolci danze a mezz'aria. mi prendi la mano perché te la posi sulla guancia e poi sgrani gli occhi se è fredda.
questo è stato il mese delle prove tecniche di trasmissione. ti sei cimentato con il brrr, un tutt'uno con le bollicine di saliva che produci in quantità.
questo è stato il mese dell'esplorazione orale. inizi a mettere tutto in bocca, ma il dorso della tua mano e il mio polso sono i tuoi preferiti. inizi a riconoscere i tuoi giochini e la mucchetta bianca e nera resta in pole position, con le zampette sempre zuppe dei tuoi sbavini.
questo è stato il mese dei baci. te ne diamo tanti e tu ridi, e quando te ne chiedo spalanchi la bocca e succhi uno zigomo, un po' di mento o sbavi e ti strofini sulla mia guancia.
questo è stato il mese della determinazione. hai iniziato a manifestare in maniera più netta i tuoi desideri e le tue emozioni, consapevole che puoi raggiungere anche da solo le tue mire. credo che non dimenticherò mai la sera in cui, innervosito dal mio tergiversare e indugiare, hai afferrato la scollatura della mia maglia e hai affondato le gengive nel mio seno.
questo è stato il mese dei no. i tuoi. no al passeggino, no all'ovetto in macchina, no al pannolino, no alla sdraietta.
questo è stato il mese dei pianti. i miei e i tuoi. hai fatto un tale balzo di crescita che non sono riuscita a starti dietro, io, piccola mamma di appena tre mesi. il tuo linguaggio è cambiato. è forse più netto e comprensibile, ma dettato da esigenze nuove che ho fatto fatica a interpretare.
questo, sì, è stato il mese della fatica. fatica fisica e mentale. che mi ha portato ad arrabbiarmi con te per la prima volta, ma anche a innamorarmi di più.
questo è stato il mese del caos, ma trattandosi della mia vita è già tanto che sia arrivato così tardi.
questo è stato il mese in cui hai iniziato ad assomigliare un po' anche a me. qualcuno comincia a dirlo, ma soprattutto me ne accorgo io. e nessuno si azzarda più a scambiarmi per la baby sitter.
questo è stato il mese in cui un anno fa sei stato concepito e io me lo ricordo. mi ricordo tutto, mi riocordo che ho sperato che avessi gli occhi del'uomo che ho scelto accanto.
questo mese i tuoi occhi blu spalancati sul mondo sono la più bella incarnazione dell'amore che ti ha generato, il colore e la profondità contemplativa del tuo babbo, la forma e l'ansia di scoprire della tua mamma.

martedì 3 novembre 2009

il mio bambino non ce l'ha con me

in questo martedì piovoso, sembra tornato un attimo di tregua.
grazie a tutti per i commenti, gli incoraggiamenti e i messaggi e le mail privati. e scusate se in questo delirio non ho il tempo di venire a trovarvi.
in effetti è stato un periodo faticoso che non so se ha avuto un arresto o semplicemente un attimo di pausa per riprendere esattamente come prima. momo dorme poco e agitato durante il giorno e di notte fa una tirata lunga che finisce, quando va bene, intorno alle 4. non sopporta il passeggino, né il seggiolino dell'auto, vuole stare molto addosso e si addormenta solo in braccio, quasi esclusivamente con me.
purtroppo sono stanca fisicamente (7 kg cominciano a pesare sul serio) e psicologicamente (da sola tutto il giorno) e quindi paro i colpi con sempre meno lucidità e la cosa drammatica è che stavo entrando nel trip pericoloso miofigliocel'haconmeemifaidispetti. per non parlare degli stupidi paragoni: gli altri amano il passeggino tranne mio figlio, gli altri si addormentano in macchina tranne mio figlio, gli altri li metti nel lettino e prendono sonno tranne il mio, insomma: trip mooolto pericolosi.
poi mercoledì scorso oltre all'arrivo provvidenziale di NonnaPapera, sono andata con momo ad un incontro organizzato dall'associazione IlMelograno con una psicologa che mi ha aiutato a capire che tipo è il mio bambino.
momo è un tipo fisico, un tipo tonico, un esploratore, eufemismi per dire in senso non patologico un iperattivo. un bimbo che ha tanta curiosità ma allo stesso tempo assorbe molto gli stimoli esterni e non riesce a smaltirli da solo. il fatto che alcune problematiche ci abbiano investiti da un mesetto a questa parte è dovuto al fatto che durante il quarto mese i bambini aprono in maniera esponenziale i canali percettivi e quindi si ritrovano bombardati da tutti i nuovi stimoli. momo ha bisogno di me o di qualcuno a lui molto vicino per bilanciare il nuovo con la rassicurazione del contatto. ha bisogno di sapere costantemente che va tutto bene e che ha le spalle coperte. ha bisogno di protezione. di fronte a questa immagine lo sforzo fisico di tenerlo in braccio mi diventa meno pesante.
inoltre, avendo seguito sin dall'inizio il metodo E.A.S.Y., sono stata ingannata su un'altra dinamica. io ho sempre capito bene il momento in cui dopo la pappa e dopo il gioco, arrivava il momento del sonno. ma siccome ormai il sonno non copre più tutto lo spazio fino alla poppata successiva, ho capito che anche in quell'altro intervallo di veglia può aver bisogno di break per digerire gli stimoli, non necessariamente di sonno, ma talvolta semplicemente di riposo. quindi è sufficiente prenderlo in braccio in una posizione calda e avvolgente, dargli il ciuccio e possibilmente attutire tutti gli stimoli esterni, lasciando che guardi solo il mio viso, ascolti solo la mia voce, ciucci un po' per rilassarsi e aspettare che, sputando il ciuccio, dia il segnale che ok, si ricomincia! se si riesce a riconoscere questi momenti in tempo, quasi a prevenirli, si riduce il rischio isteria, quindi diventa molto più facile e meno stressante calmarlo.
questi due input che mi ha dato la psicologa mi sono stati di enorme aiuto. perché quello che stava succedendo era che non capendo che aveva bisogno di questi break, interpretavamo i suoi lamenti come manifestazioni di noia, proponendogli altri stimoli, altri giochi, che sortivano l'effetto contrario, cioè sovreccitarlo.
non dico che questo abbia ribaltato la situazione, anche perché a tutta questa nuova prospettiva di crescita si aggiunge il fastidio dovuto alla dentizione, però, pur restando molto impegnative le giornate con momo, durante le quali trovo sempre meno spazio per me, mi sono data delle spiegazioni che mi hanno riappacificato col mio bambino.
forse me lo fanno amare ancora di più. se questo è possibile.