finalmente il babbo e la mamma mi hanno trovato un nome.
a me sinceramente pappalupino non mi dispiaceva, ma loro si scervellavano tanto perché dicevano che quando sarò un bambino grande avrò bisogno di un nome vero, per giocare con gli altri bambini e sbrigare tutte quelle faccende lì. allora ogni tanto quando dicevano un nome bello io davo una gomitatina alla mamma per dire la mia. solo che ho scoperto che la mamma era un po' furbetta e certe volte diceva che io facevo i salti di gioia per i nomi strampalati che inventava lei, invece non era vero, perché io me ne stavo zitto zitto e trattenevo pure il respiro. oppure diceva che dormivo quando il babbo inventava un nome che mi piaceva... insomma me la sono vista un po' brutta...
il babbo insisteva che doveva avere un bel suono e la mamma che doveva avere un bel significato. poi ieri sera il babbo e la mamma mi hanno confidato che per loro è una scelta importante perché darmi il nome è un po' come "darmi un vestito adatto per affrontare la vita che mi hanno già donato", così hanno detto. io un po' ho capito, ma alla fine mi sembra che la stavano facendo un po' lunga, perché io non vedo l'ora di venire fuori e anche con un nome buffo andava bene lo stesso. però mi hanno spiegato che vorrebbero anche augurarmi tante cose belle con questo nome: tanto coraggio, tanta libertà, tutta la felicità possibile. allora mi hanno raccontato che c'è un nome appartenuto a tanti re, alcuni buoni, altri cattivi, e soprattutto a tanti artisti, pittori, scrittori, poeti e compositori, il nome del patrono dei pellegrini e dei viaggiatori, e anche dei barcaioli e dei pasticceri per giunta. mi hanno raccontato che questo nome è delle persone forti e battagliere, che difendono i propri cari e anche gli ideali -- che io non so bene cosa sono, ma loro dicono che li impareremo insieme -- e poi la mamma ha detto che è anche delle persone un po' capu fresca perché non accettano tanto le regole senza capirle e il babbo ha confermato che pure questo non guastava.
quindi pare che si sono decisi e da ora in avanti mi chiameranno Giacomo, che significa anche in una lingua strana che si chiama ebraico, "protetto da dio".
come favola della buonanotte mi hanno raccontato che dio è come un sospiro che sta dentro tutte le cose fatte con amore, e quindi sarà sicuramente quel sospiro che mi proteggerà sempre attraverso l'amore che avrò attorno... poi mi sussurravano altre cose, ma io avevo tanto sonno e quindi mi sono accucciolato al caldino della mamma, e a quello del babbo che ci teneva stretti stretti, e mi sono messo a sognare di quando verrò fuori a conoscervi tutti.
l'unica cosa che non mi quadra è come mai la mamma già mi chiama in un altro modo. lei dice che è il diminutivo, poi mi dà uno sbuffetto e mi spiega che senza allegria tutti i doni del mondo non sono altrettanto belli e allora mi chiamerà Momo, proprio come il dio greco dell'allegria. ha promesso al babbo che mi chiamerà così solo in casa, ma io non ho capito bene che promesse si fanno i grandi.
comunque una cosa è certa: il babbo mi aveva avvisato, ma adesso ho capito che con le donne non c'è battaglia e con le mamme meno ancora.
cari Nonni, Zii e Cuginetta,
spero proprio che questi nomi vi piacciano perché io non vedo l'ora di vedere che effetto fa sentirmi chiamare per davvero!
ci vediamo presto, anche se la mamma dice non troppo.
firmato Giacomo,
e anche un po' Momo